(ANSA) – MOSCA, 5 GIU – La procura generale russa ha ordinato di ispezionare le strutture industriali considerate a rischio e posizionate sul permafrost dopo l’incidente registrato la settimana scorsa nella zona di Norilsk, nell’Artide russo, dove il crollo di un serbatoio di carburante in una centrale termoelettrica ha riversato oltre 20.000 tonnellate di gasolio nel fiume Ambarnaya. Stando alle conclusioni preliminari, il crollo potrebbe essere stato provocato da un “cedimento del terreno e delle fondamenta concrete”. L’incidente potrebbe insomma essere una conseguenza dello scioglimento del permafrost dovuto al riscaldamento globale che avrebbe fatto affondare nel terreno i pilastri che reggevano il serbatoio. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che ritiene “appropriato” che la Norilsk Nickel “sia pronta a pagare tutte le attività” necessarie ad arginare i danni ambientali provocati dal l’incidente.
Fonte Ansa.it