Pm Latina, Lovato temeva venissero alla luce irregolarità

Quanto compiuto da Antonello Lovato “valutato nel complesso, lascia presumere che egli volesse
occultare quanto accaduto per evitare che venissero alla luce le
condizioni di irregolarità e sfruttamento nelle quali versava il
lavoratore, nonché la gravissima situazione di irregolarità
dell’azienda sotto il profilo della sicurezza e della salute sul
lavoro”. E’ quanto scrivono i pm di Latina nella richiesta di
custodia cautelare per il datore di lavoro di Satnam Singh.
    In base all’impianto accusatorio il “probabile movente” del “contegno omissivo” di Lovato, subito dopo l’incidente sul
lavoro avuto da Singh, “colora la sua condotta in termini di
dolo, quantomeno eventuale”. Ed “i comportamenti susseguenti
all’abbondono del corpo in limine vitae corroborano la
ricostruzione finora operata, fornendo supporto argomentativo
alla ricostruzione in termini di omicidio volontario”.
    I pubblici ministeri aggiungono che “Lovato si dava
precipitosamente alla fuga, per sua stessa amissione provvedeva
a lavare il furgone e soprattutto si preoccupava di sottrarre
alla vittima e la moglie il cellulare, allo scopo di evitare che
venissero allertati i soccorsi. Tali maliziosi accorgimenti
contribuiscono a dimostrare che l’intenzione primaria
dell’indagato fosse quella di nascondere quanto accaduto e che
tale intendimento fosse preordinato a qualsiasi altro interesse,
un risultato da raggiungere ad ogni costo, anche quello della
vita altrui”.
   

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Fonte Ansa.it

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