Nell’evasione e nella fuga di Artem
Uss, l’imprenditore russo sparito il 22 marzo scorso da Basiglio
(Milano) quando era ai domiciliari e dopo che i giudici milanesi
avevano dato il via libera all’estradizione negli Usa, c’è il “potenziale coinvolgimento di altre persone”, oltre alle cinque
destinatarie ieri di ordinanza cautelare, “alcune delle quali
individuate, altre no”, ma “non abbiamo evidenza allo stato” del
coinvolgimento di servizi segreti russi. Lo ha spiegato il
procuratore di Milano Marcello Viola in relazione all’operazione
che ha portato per ora all’arresto di Vladimir e Boris Jovancic,
padre e figlio di origini bosniache. L’operazione, però, “è
tuttora in corso”, hanno chiarito i pm, e si stanno cercando gli
altri tre presunti componenti della “banda”. Oltre che Uss, il
quale sarebbe in Russia. Sono da approfondire anche “i rapporti
di conoscenza tra Uss e gli altri cinque” e si continua a
scavare sulla rete di fiancheggiatori che avrebbe “organizzato”
l’evasione e la fuga. Uss avrebbe superato la frontiera a
Gorizia, per entrare in Slovenia, “presumibilmente a bordo di
una Volvo”, una delle quattro macchine usate. Il braccialetto
elettronico, poi, nei mesi in cui è stato ai domiciliari, aveva
avuto ben “124 allarmi in 79 giorni: sette in due giorni per
motivi di alimentazione elettrica e una ventina in due giorni
erano prove di schermatura”, che avrebbero effettuato i presunti
complici. In tutti gli atri casi “erano problemi di
comunicazione tra il braccialetto e la base”. I pm hanno
precisato anche che al momento non è emerso un coinvolgimento da
parte della moglie di Uss. A lui, nel frattempo, sono stati
congelati dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf i
beni che aveva in Italia: il famoso villino a Cascina Vione
(Basiglio), le quote del capitale sociale di una società con
sede in provincia di Sassari e con dietro un trust cipriota e un
conto italiano. Il “commando” che ha favorito l’evasione sarebbe
stato composto da “personaggi molto diversi, alcuni con
precedenti per reati contro il patrimonio, altri no”.
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Fonte Ansa.it