Pregliasco,1-2%reinfezioni dopo ciclo vaccinale ma non gravi

(ANSA) – ROMA, 15 GIU – Anche in Italia sono segnalati casi
di reinfezione da SarsCov2 nonostante la vaccinazione. A
segnalarlo, pur in mancanza al momento di dati ufficiali e
statisticamente rilevanti, è il virologo Fabrizio Pregliasco
dell’Università di Milano: “Secondo stime nel nostro centro
vaccinale all’Istituto Galeazzi di Milano – afferma all’ANSA –
abbiamo rilevato una percentuale pari all’1-2% di reinfezioni
dopo la seconda dose di vaccino anti-Covid Pfizer. Si tratta
però di forme non gravi”.
    In questi casi, spiega l’esperto, “abbiamo osservato che si
tratta di una reinfezione molto più debole e senza complicanze,
e nella maggior parte dei casi dovuta alla variante Alfa,
precedentemente denominata variante inglese. La reinfezione si è
rilevata a distanza di 1-2 mesi dal completamento del ciclo
vaccinale”. Nei giorni scorsi, inoltre, “è stato rilevato anche
un caso di reinfezione post vaccino da variante Delta (indiana)
in Lombardia. Il dato positivo – sottolinea – è che comunque le
reinfezioni sono lievi, quindi ciò indica una efficacia del
vaccino nel mitigare l’impatto della reinfezione stessa”. Questo
dato, secondo Pregliasco, dimostra dunque che “nonostante il
possibile margine di reinfezioni, l’efficacia del vaccino c’è e
l’obiettivo è comunque quello di evitare la malattia grave.
    Anche rispetto alla variante Delta – rileva – studi ci dicono
che nell’80% di casi si evitano ospedalizzazioni e casi gravi
dopo la singola dose e nel 95% dei casi dopo le due dosi,
secondo i dati inglesi. La conclusione, commenta il virologo, è
che il “vaccino serve, pur considerando questa parziale
inefficacia rispetto ad alcune reinfezioni, e ciò per ridurre quello che può essere il colpo di coda futuro alla luce della
eventuale insorgenza e diffusione in Italia, molto probabile,
della variante Delta. E questo perchè il vaccino è l’unica
possibilità per impedire un impatto pesante dal punto di vista
clinico sulle strutture ospedaliere. L’importante, da un punto
di vista di sanità pubblica, è, infatti, innanzitutto evitare i
casi gravi”. Rispetto alle varianti, conclude, “si rende
comunque ora fondamentale una terza vaccinazione con vaccini
aggiornati contro le mutazioni, da effettuarsi entro il 2022”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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