(ANSA) – LONDRA, 08 FEB – Rimpasto lampo nella squadra di
governo di Boris Johnson, in risposta alla minaccia che continua
a incombere sulla sua leadership in conseguenza del cosiddetto
scandalo Partygate legato alle indagini sui ritrovi organizzati
fra il 2020 e il 2021 a Downing Street in apparente violazione
delle restrizioni Covid allora in vigore.
Il premier Tory è intervenuto su alcune caselle di medio
rango in seno al consiglio dei ministri – dopo il reset radicale
cui era stato già costretto nei giorni scorsi ai vertici del suo
entourage – andando a incidere in particolare sugli incarichi di
coordinamento delle attività dell’esecutivo e dei rapporti con
il gruppo parlamentare: così come aveva promesso di fare ai
deputati della maggioranza, per provare a fermare l’emorragia di
dissidenti tentati di sfiduciarlo. La novità più significativa
riguarda la promozione del fedelissimo brexiteer Jacob Rees-Mogg
a membro a pieno titolo del Consiglio di Gabinetto e capo del
neonato ministero per le Opportunità della Brexit e l’Efficienza
del Governo (destinatario di parte delle competenze attribuite
finora al ministro dell’Ufficio di Gabinetto, Steve Barclay,
appena cooptato nel doppio ruolo di capo dello staff di Downing
Street). E la sua sostituzione come Leader of the House
(ministro dei Rapporti con la Camera dei Comuni) con Mark
Spencer. Quest’ultimo lascia a sua volta la poltrona di Chief
Whip, ministro-capogruppo responsabile in aula della disciplina
interna alla maggioranza, a Chris Heaton-Harris, altro
brexiteer. Mentre fra gli incarichi junior spicca la nomina di
un viceministro dell’Edilizia, Stuart Andrew, deputato e
attivista gay gallese, nel dicastero per il Levelling Up (il
rilancio delle aree più depresse) guidato da settembre da
Michael Gove. (ANSA).
Fonte Ansa.it