Presa più sicura per le mani robotiche migliorando il tatto

(ANSA) – ROMA, 30 APR – Le mani dei robot si preparano a
stringere quelle umane in modo più sicuro, grazie
all’applicazione di una nuova legge della fisica sull’attrito. È
quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature
Materials dai ricercatori dell’Università di Stato americana
della Carolina del Nord, coordinati da Lilian Hsiao. Secondo gli
esperti, dovrebbe fare progredire una vasta gamma di tecnologie
robotiche, da quelle adoperate nelle catene di assemblaggio
delle fabbriche alla medicina riabilitativa e la telechirurgia.
    La nuova legge, spiegano gli autori dello studio, si applica
quando due superfici solide entrano in contatto, con un sottile
strato di fluido in mezzo. Come nel caso dell’attrito che si
genera quando si strofinano le dita, con il fluido rappresentato
dal sottile strato di olio naturale sulla pelle. Un meccanismo
che aiuta a tenere ben stretto un oggetto, senza farlo cadere.
    “Per un essere umano si tratta di qualcosa d’intuitivo, basti
pensare a quando si maneggiano piatti insaponati. Diventa più
difficile, invece, tenerne conto quando si sviluppano materiali
che controllano le capacità di presa nei robot”, precisa Hsiao.
    Nel caso delle tecnologie robotiche questa legge dell’attrito
entra in gioco ad esempio quando mani robotiche afferrano un
oggetto, in particolare in ambienti umidi. “Il nostro lavoro –
spiega Hsiao – apre le porte alla creazione di dispositivi
robotici più affidabili e funzionali, in applicazioni come la
telechirurgia, in cui i chirurghi controllano a distanza
dispositivi robotici, e il manifatturiero. Un’occasione –
conclude – per lo studio del tatto nei sistemi sintetici”.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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