(ANSA) – COMO, 16 SET – Sarà interrogato domani in carcere
dal gip per la convalida dell’arresto Ridha Mahmoudi, 53 anni,
il tunisino che ieri mattina a Como ha ucciso a coltellate don
Roberto Malgesini, il “prete degli ultimi” che tante volte lo
aveva aiutato.
Da ieri è in isolamento nel carcere del Bassone. Sentito in
questura, l’immigrato ha ammesso di avere ucciso il prete –
peraltro si era costituito lui stesso ai carabinieri –
rivendicando l’omicidio sulla base di motivazioni confuse e
deliranti. L’uomo, senza permesso di soggiorno dal 2014 per via
del divorzio dalla moglie italiana e per i vari precedenti
penali, era convinto che contro di lui fosse stato ordito un
complotto per costringerlo al rimpatrio: un complotto ordito da
autorità, giudici, avvocati e medici e pure dal quel prete che
tante volte lo aveva aiutato negli ultimi anni.
Aveva inviato lettere e documenti alle autorità e
all’ambasciata, dopo essere stato colpito da due decreti di
espulsione, contro i quali aveva ricorso, ma che prima o poi
sarebbero stati eseguiti. Mahmoudi era anche convinto di essere
seguito, per questo in giugno aveva acquistato il coltello usato
ieri mattina. (ANSA).
Fonte Ansa.it