(ANSA) – ROMA, 15 APR – L’Istat rivede al ribasso le stime
sull’inflazione. A marzo 2022, l’istituto stima che l’indice
nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC),
al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,0% su base
mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente).
La stima preliminare era +6,7 per cento.
L’ ‘inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli
alimentari freschi, accelera da +1,7% a +1,9% e quella al netto
dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5%. Il tasso acquisito
per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale e a +1,5% per
la componente di fondo.
“L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è
dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei beni
energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a
+50,9%), in particolare a quelli della componente non
regolamentata (da +31,3% a +36,4%) mentre i prezzi della
componente regolamentata continuano a essere quasi doppi di
quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%,
come a febbraio)”, scrive l’Istat. Accelerano anche i prezzi dei
beni alimentari sia lavorati (da +3,1% a +3,9%) sia non lavorati
(da +6,9% a +8,0%), quelli dei beni durevoli (da +1,2% a +1,6%)
e dei beni semidurevoli (da +1,0% a +1,5%). I prezzi dei servizi
relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da
+1,4% a +1,0%). Accelerano sia i prezzi dei beni alimentari, per
la cura della casa e della persona (da +4,1% a +5%) sia quelli
dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,3% a +6,5%).
(ANSA).
Fonte Ansa.it