(ANSA) – ROMA, 15 FEB – Al via la prima indagine coordinata
del Comitato europeo per la protezione dei dati personali
(Edpb), glii esiti a fine 2022. Ventidue autorità nazionali di
controllo del See (lo Spazio economico europeo), compreso il
Garante privacy italiano, verificheranno l’utilizzo di servizi
cloud da parte dei soggetti pubblici. La trasformazione digitale
innescata dalla pandemia da Covid-19 ha indotto molti soggetti
pubblici, anche in Italia, a ricorrere a servizi cloud.
Tuttavia, risulta spesso complesso per le pubbliche
amministrazioni ottenere prodotti e servizi Ict che siano in
linea con le norme Ue sulla protezione dei dati. Con questa
indagine, le autorità di controllo intendono pertanto verificare
il rispetto del Gdpr, nonché promuovere le migliori prassi per
garantire un’adeguata protezione dei dati personali.
L’indagine riguarderà complessivamente più di 80 soggetti che
operano in vari settori (come sanità, fisco, istruzione),
incluse le Istituzioni europee, le centrali di committenza e i
fornitori di servizi Ict della PA centrale e locale. L’indagine
sarà declinata a livello nazionale secondo diverse modalità, tra
cui: la somministrazione di un questionario; l’avvio di
specifiche istruttorie o la prosecuzione di quelle già in corso,
anche attraverso accertamenti ispettivi. Le autorità
analizzeranno, in particolare, le procedure e le garanzie
adottate nelle fasi di acquisizione e di uso dei servizi cloud,
problematiche connesse ai trasferimenti internazionali di dati e
all’impiego di misure supplementari, nonché la regolazione dei
rapporti fra titolari e responsabili del trattamento. Gli esiti
delle indagini saranno esaminati in maniera coordinata con le
altre autorità europee per approfondire ulteriormente la
tematica e consentire un follow-up mirato a livello Ue. Le
singole autorità, in ogni caso, decideranno eventuali interventi
successivi, anche di carattere correttivo. (ANSA).
Fonte Ansa.it