Prodotti smart home, 8 italiani su 10 propensi all’acquisto

(ANSA) – MILANO, 26 OTT – Cresce in Italia l’adozione di
prodotti con funzionalità smart connessi a internet: 8 utenti su
10 (77%) sono propensi all’acquisto entro i prossimi due anni
mentre 2 su 3 (67%) dichiarano di essere interessati a comprare
almeno un oggetto tecnologico personale nello stesso arco
temporale. I risultati fanno parte di un’indagine condotta da
Bva Doxa per Ul Solution, che si occupa di scienza della
sicurezza applicata, su un campione di mille soggetti in Italia
(50% uomini e 50% donne) tra i 18 e i 64 anni. Lo studio esamina
quattro categorie di prodotti per la smart home, gestione della
casa ed entertainment, elettrodomestici, safety & security ed
efficienza energetica, e quattro nell’ambito dei dispositivi
personali smart, oggetti indossabili per il fitness, prodotti
per il monitoraggio della salute in tempo reale, sistemi di
monitoraggio dei bambini e dispositivi per l’assistenza e il
controllo delle persone fragili. I lavoratori in smart working,
in particolare quelli che hanno iniziato tra il 2020 e il 2021
sull’onda dell’emergenza pandemica, mostrano una propensione
all’acquisto di prodotti smart maggiore rispetto al totale degli
intervistati. Sono più frequentemente uomini (+8%) e con una
concentrazione (+7%) nella fascia di età media (35-54enni).
    Analizzando le tendenze d’acquisto, chi lavora da remoto ha
comprato più dispositivi per la casa rispetto al totale del
campione (+7%), in particolare più sistemi smart per
l’efficientamento energetico (+ 9%), per la domotica e
l’entertainment (+8%) ed elettrodomestici (+8%). La tendenza, da
parte dei cosiddetti “smart workers” è ancora più evidente se si
analizza il possesso di device personali (+12% nel complesso),
in particolare i prodotti per l’health monitor (+9% negli ultimi
due anni) e gli oggetti smart indossabili (+7%). Positiva, ma
meno evidente, la differenza rilevabile per i prodotti per il
monitoraggio e l’assistenza alle persone fragili (+3%). Un dato
rilevante è che, per tutte le tipologie di prodotti, c’è una
richiesta di miglioramento delle funzionalità di privacy. La
quota più alta, pari al 35%, spetta a chi ha acquistato un
dispositivo connesso per il fitness, che chiede maggiore
attenzione a privacy e riservatezza dei dati personali. “Il
sondaggio mette in luce la necessità di rafforzare la percezione
della sicurezza e dell’affidabilità degli oggetti smart per
rassicurare il consumatore” ha sottolineato Francesco Marenoni
di Ul Solutions. “Per contribuire alla crescita del mercato è
importante comunicare più chiaramente i vantaggi che derivano
dall’utilizzo degli smart device poiché, come dimostra
l’indagine, non sempre la portata e il possibile impatto
positivo sul quotidiano risultano evidenti”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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