Clamorosa protesta questa sera
davanti al tappeto rosso del Palazzo del cinema durante il red
carpet di Coup de chance mentre passava il regista Woody Allen
con la moglie Soon-Yi Previn. “Spegnete i riflettori sugli
stupratori” hanno gridato un gruppo di donne, ma anche alcuni
uomini, inscenando un flash mob nella zona antistante tra il
Palazzo e il Casinò anche mettendosi a seno nudo, prima di
essere dispersi dalla sicurezza. Hanno diffuso un volantino in
cui sottolinea la presenza al festival con altrettanti film di
tre persone che sono state coinvolte in procedimenti penali per
casi di abusi e violenze sessuali: Roman Polanski, Woody Allen e
Luc Besson. “Quest’anno la Biennale del cinema di Venezia ha
scelto di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenze
sessuali contro donne, anche minorenni. Le scuse, accampate dal
direttore della Mostra Alberto Barbera, seguono il vecchio
copione della distinzione tra uomo, responsabile davanti alla
legge, e l’artista il cui genio non è mai giudicabile poichè
superiore e libero da responsabilità terrene. Non fareste mai
sfilare sul red carpet chi ha agito, solo per citare gli ultimi
casi, gli stupri di Palermo, Caivano e Milano”, si legge nel
volantino in italiano e in inglese, diffuso stasera in cui si
cita anche Luca Barbareschi per una discussa intervista di mesi
fa. “La Biennale sceglie di non interessarsi alla questione, ma
noi sappiamo – dicono le manifestanti – che lo spazio per
parlare di violenza di genere è ovunque perchè ovunque accade.
Denunciamo oggi la condotta di luoghi come la Mostra di Venezia,
che dovrebbe veicolare la cultura del consenso, del rispetto e
del credere a chi subisce la violenza ma che di fatto scelgono
di continuare a legittimare la cultura dello stupro”.
“Siamo attiviste provenienti da tutto il Veneto, tra cui Centro
sociale Morion di Venezia e Non una di meno, per protestare la
scelta, richiamare l’attenzione sulla presenza sul red carpet di
persone che hanno 17 capi di accusa in un paese dove ci si
scandalizza del fatto che 7 ragazzi in branco stuprano una
minorenne invece fa parte della cultura dello stupro”, ha
sottolineato una giovane donna a margine del flash mob.
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Fonte Ansa.it