Benché sia impossibile prevedere esattamente come i mercati di tutto il mondo si riprenderanno dalla crisi innescata dal Covid-19, ora aggravata dalla guerra in Ucraina, che aggiunge ulteriori margini di incertezza a uno scenario già difficile da interpretare, manager e imprenditori hanno la responsabilità di capire in anticipo dove porterà tutto questo e preparare le loro aziende ai prossimi dieci anni.
Nuovi ambiti e nuove figure professionali sono sempre pronti a sorgere e di conseguenza, nuovi percorsi universitari e formativi si concretizzano.
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0. I trend che definiranno i lavori del futuro
Secondo gli esperti del World Economic Forum, sono quattro i principali trend che definiranno gli impieghi dei prossimi anni.
Il primo è il lavoro da remoto (più o meno “smart”), entrato di prepotenza nelle nostre vite, sotto forma di lavoro da casa, a causa dello scoppio della pandemia, che in questo caso ha fatto da acceleratore di una tendenza che fino a due anni fa aveva appena iniziato a manifestarsi.
Altro “trending topic” è la crisi climatica che si manifesta in eventi meteorologici sempre più estremi e i conseguenti “lavori verdi” che sono nati e nasceranno, per cercare di mitigarne gli impatti. Infine, la gig-economy, l’“economia dei lavoretti” e l’automazione basata sulla intelligenza artificiale. Quattro macro-aree che ridefiniscono, ognuna a suo modo, il futuro del lavoro e i lavori del futuro.
Ciascuno di questi trend può essere visto come una minaccia, ma anche come un’opportunità per la nascita e l’evoluzione di nuove professioni sempre più legate alla tecnologia.
Ed è in questa seconda prospettiva che raccontiamo alcune delle professioni tutte in ambito tech e security che probabilmente sperimenteranno una crescita di richiesta da parte del mercato del lavoro.
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1. La Nanomedicina rivoluziona l’assistenza sanitaria
Grazie ai Nanomedici la possibilità sarà quella di migliorare i servizi sanitari e aumentare la possibilità di vita delle persone. La nanomedicina prevede l’applicazione della nanotecnologia alle terapie mediche e lo sviluppo di agenti nell’ordine di grandezza dei nanometri (1-100 nm) per la cura di diversi tipi di malattie.
La nanomedicina ha fondamentalmente tre campi d’interesse:
- l’ottimizzazione delle tecnologie già esistenti in campo medico
- lo sviluppo di nuovi sistemi per la diagnostica in vivo e la somministrazione mirata di farmaci
- l’aumento delle competenze per produrre nuovi materiali più affidabili, efficaci ed a costi inferiori.
Con la nanomedicina si potrebbe arrivare a disporre di strumenti di analisi della salute o della malattia e della sua progressione direttamente in vivo.
Si potrebbero anche utilizzare tali sensori per analisi intracellulari. Le nanotecnologie potrebbero essere utilizzate per produrre nuovi tessuti od anche supporti per la rigenerazione cellulare, ad esempio in organi deteriorati.
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2. Il VR Designer simula e progetta mondi digitali immersivi
Le nuove soluzioni allo studio nei settori dell’aeronautica, dell’automotive, dell’hi-tech, del lusso, dei servizi bancari, della salute, dei sistemi ospedalieri sono molto complesse e hanno bisogno di essere immaginate, pensate, create e virtualmente simulate prima della loro attuazione.
L’emergere della realtà virtuale pone le basi per un nuovo tipo di esplorazione in questo dominio offrendo la possibilità di simulare particolari situazioni con scale, costi e rischi impossibili da affrontare nel mondo reale.
Qui si inserisce il ruolo del VR Designer o progettista di realtà virtuale che sfrutta tutte le possibilità offerte dagli strumenti 3D (realtà aumentata, realtà virtuale, realtà mista, visori, ologrammi) per simulare e modellare in mondi digitali immersivi le complesse interazioni di oggetti e servizi tra loro e con l’utente.
La possibilità è quella di progettare uno strumento didattico pratico per un’operazione chirurgica salvavita o assistere i nuovi piloti replicando scenari del mondo reale in un simulatore di volo.
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3. Boom della Smart home e scatta il bisogno di un Designer
L’interesse verso la domotica e le soluzioni IoT (Internet of Things) sta vivendo un momento di crescente interesse, grazie anche alle iniziative di colossi come Google, Amazon, Apple e Microsoft e alle loro proposte per assistenti vocali in grado di gestire tutti i dispositivi smart della casa.
Ne conseguono prospettive positive per tutto il mercato coinvolto con un rispettivo incremento nella richiesta di professionalità preparate come quella dello Smart Home Design Manager.
La rete di una casa oggi è più complessa di quella di una piccola impresa di 10 anni fa: router e ripetitori mesh e apparecchi intelligenti sempre connessi che usano diversi standard spesso in competizione tra loro. Per gestire questa complessità, serve un designer che aiuti a progettare e gestire la smart home.
Lo Smart home Design Managerè una nuova professionalità al confine tra tecnica e creatività che non deve solo sapere quali sono gli accessori “cool” del momento, ma deve soprattutto analizzare i bisogni, pianificare l’infrastruttura e la gestione, sapersi muovere tra installazione e configurazione di reti cablate e senza fili, e scegliere i prodotti più adatti allo stile di vita dei proprietari. Ancora, sapere quali standard e fornitori scegliere e come tutelare sicurezza e privacy.
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4. Il Rewilder ripristina e protegge la natura
Oggi sono moltissime le persone interessate ai cosiddetti green jobs, le professioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale.
Tra queste trova spazio anche il Rewilder che si propone di riportare i luoghi modificati o danneggiati dall’uomo allo stato selvatico e naturale, così da creare i presupposti che favoriscono la sicurezza alimentare, la resilienza degli ecosistemi e l’attenuazione dei cambiamenti climatici, nonché la salute umana.
Il rewilding è una forma di ripristino ecologico che pone l’accento sulla ricreazione dello stato naturale incolto di un’area.
Gli approcci possono includere la rimozione di manufatti umani come dighe o ponti, il collegamento di aree selvagge e la protezione o la reintroduzione di predatori all’apice e specie chiave di volta.
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5. Con il Garbage Designer, verso l’economia circolare
Tra le nuove opportunità di lavoro che dovrebbero essere disponibili entro il 2030, c’è quella del Garbage Designer. Proiettato verso una produzione senza sprechi, il “progettista di rifiuti” è fondamentale per garantire il successo dell’upcycling.
Il suo scopo è individuare modalità creative per trasformare i rifiuti del processo di produzione in nuovi oggetti percepiti di maggiore qualità, a cui viene attribuito un valore artistico o ambientale.
I Garbage Designer saranno attori chiave in un’economia futura basata sempre più su pratiche rispettose dell’ambiente e sull’economia circolare che richiede una nuova idea di produzione che limiti al più possibile gli scarti e trovi un modo di riutilizzare i rifiuti, così da non essere solo più sostenibile in termini economici, ma anche di avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla salute attraverso il riciclo.
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6. Algoritm Bias Auditor per limitare bias e pregiudizi nel digitale
I pregiudizi razziali, di genere e di classe insiti in alcuni modelli algoritmici e la loro notevole complessità, insieme alla questione legata alla privacy dei dati, ha creato la necessità del ruolo di Algoritm Bias Auditor.
Il “revisore delle distorsioni algoritmiche” ha una conoscenza dei concetti di etica ed equità, come del funzionamento pratico degli algoritmi di intelligenza artificiale. Quello che fa è collaborare con i team di data scientist per revisionare gli algoritmi e assicurarsi che siano trasparenti, equi, e spiegabili.
L’auditor esegue, inoltre, revisioni periodiche per determinare l’equità di un modello dopo l’implementazione, che includono il controllo di problemi di black-box, bias algoritmici, protezione della privacy, e discriminazione illecita.
Oltre a identificare i problemi, gli Algorithm Bias Auditor forniscono raccomandazioni su come rendere il modello più etico e spiegabile. Essi collaborano con le agenzie di regolamentazione e giudiziarie per riesaminare gli algoritmi di intelligenza artificiale più avanzati e quindi adottare misure preventive e correttive prima che gli algoritmi possano avere un impatto negativo sugli utenti.
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7. L’Ethical hacker previene e mitiga i cyber attacchi
La diffusione esponenziale di attacchi informatici ai danni di enti pubblici e aziende ha portato negli ultimi anni alla moltiplicazione delle figure esperte di sicurezza informatica. Tra queste, vi è quella dell’Ethical Hacker, un professionista con sofisticate conoscenze in ambito Cybersecurity, in grado di individuare e prevenire le vulnerabilità che possono minacciare un’infrastruttura informatica.
Conosciuto anche con il nome di White hat (antagonista dei cosiddetti Black hat), l’Ethical Hacker è un esperto di sicurezza informatica capace di simulare, anticipare e prevenire attacchi informatici.
Più nello specifico, l’Ethical Hacker simula attacchi al sistema informatico dell’azienda di riferimento al fine di individuare eventuali falle.
L’Ethical Hacker è dunque in grado di infiltrarsi in reti protette senza autorizzazioni (penetration test), di testare l’efficacia dei sistemi di sicurezza aziendale e di valutare l’efficacia delle misure adottate fino a quel momento.
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8. Dati e salute, per interpretarli serve il Fitness Commitment Counselor
Con il lockdown che impediva la frequentazione delle palestre, gli allenamenti si sono spostati nel salotto di casa: è nato così l’home sport che poco dopo è stato soppiantato nuovamente dal sistema palestra ideale come conosciuto finora. Non si tratta solo di un fattore ambientale, della condivisione degli esercizi: in palestra c’è, e ci dovrebbe essere sempre quando si fa sport, chi è capace di interpretare i dati che gli attrezzi producono in gran quantità.
Soprattutto considerando che il contraltare degli home sport sono i personal device che registrano ogni movimento o, anche, la qualità del sonno, quei dati che disegnano la roadmap per raggiungere la forma migliore, devono anche essere interpretati correttamente per evitare infortuni e, peggio, conseguenze estreme.
E così il World Economic Forum, che già nel 2021 aveva rilevato una crescita del 28,7% della domanda di operatori capaci di “abbinare i freddi dati alle reali potenzialità di una persona”, assicura che questa evoluzione del Personal Trainer in Sports Data Analyst è uno dei mestieri del futuro.
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9. Con la Precision Agriculture in campo, occorre uno specialista
Produrre di più con una quantità inferiore di risorse e mantenendo alti standard di qualità: questo è l’obiettivo finale dell’agricoltura di precisione con cui si intendono una serie di strategie mirate che permettono di ottimizzare e aumentare qualità e produttività del suolo.
Viene detta “di precisione” perché grazie alle più moderne tecnologie è possibile realizzare l’intervento giusto, nel posto giusto, al momento giusto, rispondendo alle esigenze specifiche delle singole colture e di singole aree del terreno, con un livello di precisione elevato.
Le tecnologie vengono impiegate prima di tutto per raccogliere dati e informazioni che servono a prendere decisioni su come migliorare la produzione e in secondo luogo a mettere in atto le correzioni necessarie per raggiungere tale obiettivo.
I Precision Agirculture Specialist forniscono supporto e assistenza tecnica ai coltivatori che utilizzano tecnologie di precisione nelle loro fattorie. Implementano il lavoro effettivo dei sistemi di posizionamento globale differenziale per il campionamento del suolo, nonché lo sviluppo di mappe informative e di raccomandazione.
I Precision Agirculture Specialist saranno responsabili della formazione di altri dipendenti in agricoltura di precisione, della assistenza nella gestione dei problemi e dei reclami dei clienti.
Infine, forniscono servizi agronomici sul campo utilizzando app o software di scouting e partecipano al business plan e alle strategie.
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10. Il Manager che bilancia l’interazione uomo-macchina
Pandemia o no, l’incessante aumento dei robot sul posto di lavoro continua senza sosta. Gli Human Machine Teaming Manager opereranno all’intersezione tra persone e robot e creeranno collaborazioni senza interruzioni combinando i punti di forza dei robot/software di intelligenza artificiale (precisione, resistenza, calcolo, velocità, ecc.) con i punti di forza dell’uomo (cognizione, giudizio, empatia, versatilità, ecc.) in un ambiente congiunto per obiettivi aziendali comuni.
Lo Human-Machine Teaming Manager si dedica a sviluppare un sistema di interazione attraverso il quale gli esseri umani e le macchine possano comunicare reciprocamente e ideare sistemi di pianificazione delle attività.
L’obiettivo finale è lo sviluppo di una relazione professionale tra intelligenza umana e artificiale che consenta di creare team ibridi, in grado di lavorare insieme in modo efficace, valorizzando le caratteristiche di tutte le parti in causa.
Per riuscire in questo compito, lo Human-Machine Teaming Manager dovrà essere in grado di definire le attività che restano prerogativa degli esseri umani e quelle che, invece, possono essere affidate a sistemi di intelligenza artificiale.
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11. L’arte sbarca su Blockchain ed è subito Crypto Artist
L’arte digitale ha sempre avuto difficoltà a diventare un business, in quanto era molto facile da riprodurre e quindi era difficile attribuirle unicità, proprietà e valore. Grazie alla blockchain, un registro di dati condivisi e “immutabili”, sono stati sviluppati nuovi certificati di proprietà di beni digitali come opere di pixel art o altre forme di creatività digitale.
Si chiamano NFT (non-fungible token) e consentono agli artisti, anche detti Crypto Artist, di creare certificati di autenticità delle opere digitali per poterle vendere ad appassionati e collezionisti proprio come nel mercato dell’arte tradizionale, ma pagate ovviamente in valuta crypto.
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12. Il futuro di Internet e il Designer Web 3.0
Parlare di Web 3.0 significa parlare della creazione di contenuti altamente interattivi, di video tridimensionali immersivi, di app ogni giorno più performanti. Se il Web 1.0 era “read-only web” nel senso che l’utente si limitava a “leggere” e non poteva avere alcun genere di ruolo attivo; nel Web 2.0, il “read-write web”, l’utente può sia “leggere” che “scrivere”.
Il Web 3.0 propone un rapporto ancora più approfondito tra uomo e macchina.
Non a caso si parla di “read-write-interact web”: un web in cui l’utente potrà “leggere”, “scrivere”, ma anche “interagire” in maniera più ampia e libera.
E così come l’esplosione del web ha portato alla diffusione della figura del Web Designer, il metaverso apre nuove opportunità per i professionisti che sviluppano e realizzano ambienti di VR e AR. Si tratta di metodi e competenze che derivano dal mondo dei videogiochi e che richiedono di tenere in considerazione non solo un’esperienza di navigazione in 2D ma anche ambienti 3D che interagiscano con la dimensione fisica del mondo reale ed offline. I Designer del Web 3.0 avranno un ruolo fondamentale nel dare una “forma” ai nuovi spazi digitali che abiteremo.
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13. Organizzatore di eventi nel metaverso
In questi anni di progresso massiccio tecnologico, il metaverso, un mondo iperconnesso basato su una realtà tridimensionale popolata da avatar, sta rivoluzionando anche l’organizzazione degli eventi con la possibilità di ospitare esperienze immersive che annullano del tutto la distanza con la realtà fisica.
Nonostante si tratti di una tecnologia in fase di sviluppo, sono tanti i brand e le imprese che hanno iniziato ad esplorare e conoscere le potenzialità di questo nuovo mondo esperienziale in cui sperimentare nuove strategie di engagement per i consumatori.
Conferenze e meeting nel metaverso avranno il grande vantaggio di essere fruibili e accessibili da ogni tipo di piattaforma, non solo tramite strumenti di AR e VR ma anche tramite computer, smartphone e console di gaming, offrendo user experience complete e soddisfacenti.
Il metaverso è considerato la nuova frontiera dell’interazione online, sarà utile integrarlo nelle strategie di marketing e comunicazione del futuro in quanto potrebbe rivoluzionare le tradizionali tecniche pubblicitarie, garantendo benefici esclusivi sia al brand che ai clienti.
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Fonte Fastweb.it