Da quando il Bitcoin ha raggiunto, il 14 aprile 2021, lo storico valore di 64.859 dollari anche i meno esperti di temi finanziari hanno preso atto dell’esistenza delle criptovalute, almeno superficialmente.
La maggior parte di coloro che oggi sanno che esistono le monete virtuali ancora non capiscono bene come esse funzionino, ma di sicuro oggi almeno ci sono più persone che sanno che esistono.
Tuttavia, la maggior parte di esse ancora conosce solo il Bitcoin, anche se di criptovalute ce ne sono decine e, almeno teoricamente, chiunque può crearne di nuove. Tra le tante criptovalute ce ne sono alcune considerate “emergenti“, ma non perché sono nuove, bensì perché solo recentemente hanno iniziato a catturare l’interesse degli investitori e, di conseguenza, il loro valore ha iniziato a crescere in modo sostenuto.
Ciò non vuol sempre dire, però, che queste monete virtuali siano un posto sicuro dove mettere i propri risparmi. Ecco alcune di queste criptovalute il cui valore è cresciuto di più negli ultimi mesi.
Dogecoin
Dogecoin è una criptovaluta nata da un meme. Potrà sembrare assurdo, ma è così: questa moneta virtuale è nata quasi per scherzo nel 2013 e, per molti anni, è rimasta quasi sconosciuta prima di entrare nel circolo delle criptovalute emergenti.
Lo ha fatto ufficialmente il 4 febbraio 2021, quando Elon Musk, CEO di Tesla e di SpaceX, ha pubblicato su Twitter il suo “endorsement” ufficiale nei confronti di questa moneta causando un’impennata del suo valore che è passato, nel giro di pochissime settimane, da 0,026 euro (3 febbraio) a 0,61 euro (8 maggio), per poi stabilizzarsi su valori più bassi, intorno a 0,25 euro.
Con un prezzo pari ad un quarto di euro il Dogecoin è ancora una criptovaluta sulla quale investire, visto che bastano ancora pochi euro per metterne un bel po’ nel wallet e, nella peggiore delle ipotesi, anche con un forte calo del suo valore non si perde una gran cifra.
Shiba Inu
Shiba Inu è una criptovaluta nata nell’agosto 2020, che fa evidentemente il verso a Dogecoin (che è nata dal meme di un cane Shiba Inu). Il suo creatore è anonimo, ma conosciuto come “Ryoshi”.
Shiba Inu è il classico esempio di criptovaluta emergente grazie al traino del resto del mercato delle cripto: per tutto il 2020 valeva praticamente zero, ma a fine ottobre 2021 ha toccato il valore di 0,000076 euro con una crescita esponenziale.
Verrebbe da fare lo stesso ragionamento fatto per Dogecoin sull’opportunità di comprarla, se non fosse che molti investitori sospettano che dietro questa criptovaluta ci sia una classica frode “pump and dump“, cioè “pompa e sgonfia”: qualcuno sta facendo lievitare artificialmente il valore della criptovaluta per venderne il più possibile, per poi scappare col bottino.
NEO/GAS
NEO è un’altra criptovaluta emergente, che ha però un funzionamento particolare: con l’acquisto di un NEO si riceve anche un’altra cripto, di valore inferiore e chiamata GAS. In pratica la blockchain di NEO ha due token e il secondo, cioè GAS, viene usato per pagare le commissioni della blockchain di NEO.
A parte questa peculiarità (e non staremo qui a discutere se è meglio comprare NEO o GAS), la cosa buona di NEO è che è ritenuta una criptovaluta abbastanza affidabile e ha un prezzo ancora abbordabile, nonostante il recente “rally” di tutte le valute virtuali.
Il primo gennaio un NEO valeva 11,78 euro, poi ha toccato i 116 euro il 7 maggio e, a fine ottobre 2021, si attesta intorno ai 38 euro.
BAT
BAT è un’ulteriore criptovaluta emergente, con una particolarità interessantissima: possiamo averla gratis. BAT è infatti la criptovaluta legata a Brave, un browser Internet basato sul progetto Chromium e molto focalizzato sulla privacy.
Brave, in pratica, non traccia il comportamento e la navigazione dell’utente e, quindi, non permette gli annunci personalizzati. Tuttavia, offre all’utente la possibilità di guadagnare BAT se guarda degli annunci pubblicitari volontariamente.
BAT è riconosciuta e scambiata su quasi tutti i principali exchange di criptovalute e, attualmente, ha un valore di circa 70 centesimi di euro dopo aver toccato la quotazione massima di 1,38 euro durante il rally di aprile-maggio 2021.
Binance Coin
Binance è uno dei principali exchange di criptovalute al mondo, insieme a Coinbase, e ha anche la propria criptovaluta: Binance Coin. Si basa su una blockchain simile a quella di Ethereum e non prevede la possibilità di fare mining.
Ha fatto registrare un aumento del valore incredibile per tutto il 2021: il 1° gennaio valeva 36,75 euro, il 10 maggio ha toccato i 567,70 euro e a fine ottobre si attesta sui 458 euro. La forza, ma anche la debolezza, di questa criptovaluta è tutta nell’exchange Binance, uno dei più usati ma anche, recentemente, uno di quelli più sotto i riflettori delle autorità.
In Italia, ad esempio, la CONSOB (cioè l’autorità che sorveglia le attività in borsa e sui mercati finanziari) a luglio 2021 ha vietato espressamente a Binance di prestare servizi e attività di investimento in Italia. Può ancora, tuttavia, essere usata anche dagli italiani per comprare e vendere criptovalute.
Fonte Fastweb.it