Nonostante la straordinaria evoluzione tecnologica che ha interessato i televisori, ancora oggi le smart TV e gli accessori di supporto come decoder, soundbar, stick per lo streaming e console di gioco, possono contribuire in modo sorprendente al consumo energetico, anche quando non li usiamo, aggiungendosi all’importo già salato delle nostre bollette elettriche.
Con il prezzo della corrente elettrica in costante aumento, è bene essere consapevoli di come risparmiare energia. Staccare la spina potrà sembrare un’affermazione banale, ma la soluzione più semplice è anche la più efficace per risolvere il problema del “carico fantasma” e risparmiare una cifra che, per quanto irrisoria, può aiutare a far quadrare il bilancio familiare.
Carico fantasma: il consumo energetico in standby
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Il phantom load o carico fantasma fa riferimento all’energia consumata dagli apparecchi elettronici quando non sono in uso attivo, cioè in modalità standby. Se stiamo ascoltando musica attraverso la configurazione stereo di casa e il consumo è di 80 watt (W), questo è il carico attivo. Quando lo stereo è spento e consuma 5W di potenza, questo è il carico fantasma.
La modalità standby offre il comfort che i dispositivi si accendano rapidamente o mantengano le loro impostazioni. Ma eliminare i carichi fantasma è uno sforzo che fa bene all’ambiente perché permette di ottenere un risparmio energetico, oltre che di denaro.
La TV ha una modalità standby che spegne lo schermo ma lascia il dispositivo in uno stato di sospensione in modo che possa rispondere rapidamente agli input del telecomando
L’entità del risparmio dipende dalla tipologia di televisore e dal numero di dispositivi di cui si dispone, come stick di streaming, ricevitori multimediali, soundbar, decoder, console e così via. Ma una famiglia media potrebbe facilmente risparmiare centinaia di euro all’anno in costi elettrici eliminando in modo aggressivo i carichi fantasma.
Smart TV e gli sprechi di energia nascosti
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Quello che possiamo fare è stimare il consumo energetico medio in standby dei dispositivi che possediamo mantenendo un totale parziale del numero di watt per tutti. Poi, stimeremo quanto costa tenerli inattivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per un anno.
La quantità di energia in standby utilizzata dai televisori varia notevolmente. Alcuni modelli consumano a malapena energia in modalità standby (meno di 1W), mentre altri consumano fino a 20W.
I set-top box per i servizi via cavo e via satellite sono famigerati “vampiri energetici”. Anche se dalla metà degli anni 2010 la situazione è migliorata, non è insolito trovare set-top box con un consumo energetico inattivo di 25W, sebbene ora ci siano modelli più leggeri con una migliore ottimizzazione della potenza che si aggirano intorno ai 5W.
Stick e dongle per lo streaming consumano pochissima energia. L’assorbimento inattivo è solitamente pari o inferiore a 1W, e anche i modelli più assetati di energia, come il Roku Ultra, sono ancora inattivi a 3W.
Utilizzando la console di gioco con le opzioni più a basso consumo energetico, il carico inattivo è di circa 0,5-1 W. Ma se si sta utilizzando una delle opzioni della console come Instant On di Xbox o Rest Mode di PlayStation, si spreca molta più potenza per mantenere la console in una modalità sempre pronta.
Le soundbar consumano meno energia, il più delle volte, rispetto ai ricevitori stereo, ma il consumo di energia è ovunque. Alcuni modelli consumano solo 1W, mentre altri hanno una potenza in standby molto più elevata di circa 10W.
Come misurare il costo del carico fantasma
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A questo punto, occorre sommare tutti i carichi di potenza stimati. Supponiamo di avere la TV (10W), più un decoder via cavo (10W), una console di gioco con una modalità di avvio rapido (12 W) e uno stick di streaming (1W). Sono 36W di potenza in standby.
Non ci resta che usare una semplice equazione per vedere quanto ci costano 36W di potenza inattiva nel corso di un anno.
Dobbiamo moltiplicare i watt per il momento in cui i dispositivi che assorbono i watt sono accesi (8.760 ore in un anno) e dividerli per 1000 per convertire i watt in chilowattora (kWh), che è l’unità in cui la compagnia elettrica emette le bollette.
(36W * 8760H)/1000 = 315.36 kWh
Ora dobbiamo moltiplicare il numero di kWh per il prezzo che la nostra compagnia addebita per kWh. La media nazionale ammonta a 50 centesimi per kWh. Il costo si riferisce alla tariffa regolata da ARERA nel mercato tutelato.
315.36 kWh * 0,501€ per kWh = 157.68€
Nel corso dell’anno, il consumo energetico inattivo del nostro televisore e gli accessori ad esso collegati si aggira attorno ai 157.68€ senza fare altro che rimanere in modalità standby.
Risparmiare energia staccando la spina
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Al di là della stima, a meno che non si misuri il consumo effettivo dei dispositivi, non si saprà mai la verità. Mentre alcuni apparecchi hanno carichi di potenza facili da calcolare, pochissimi device usano il wattaggio esatto riportato sulla scatola o sull’etichetta. Inoltre, c’è troppa variabilità tra i dispositivi per ottenere una misura precisa.
Fortunatamente, misurare con precisione quanta energia consumano i dispositivi domestici è semplice. Basta un semplice wattmetro e qualche minuto di tempo per scoprirlo. Con un wattmetro, è possibile risalire alla quantità di energia che consumano sia i singoli dispositivi che quella complessiva generata dal loro collegamento in un dato momento o nel tempo.
Un wattmetro è un dispositivo che consente di misurare il numero di watt che un determinato dispositivo assorbe dal sistema elettrico della nostra casa
A questo punto, se il colpevole è una TV e un decoder in un’area meno utilizzata della casa, una stanza degli ospiti o una sala ricreativa che non viene utilizzata molto, la soluzione ovvia è scollegare i dispositivi in questione e iniziare a risparmiare. Se si tratta di un’area utilizzata più di frequente, è sempre possibile collegare alcuni o tutti i dispositivi ad una presa intelligente.
Nate per rendere intelligente e connesso alla rete qualsiasi dispositivo o elettrodomestico presente in casa, le smart plug sono simili a una normale presa, anche se di dimensioni leggermente più importanti. La differenza sta nel fatto che integrano al loro interno tutto il necessario per connettersi alla rete wi-fi o ad eventuali sensori presenti, come sistemi di sicurezza e affini. Con poche semplici mosse possono essere di grande aiuto per le tasche dei consumatori.
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Fonte Fastweb.it