(ANSA) – PESARO, 30 GEN – “L’Italia tira un sospiro di
sollievo, l’accoppiata Mattarella-Draghi è una garanzia a
livello internazionale e interno”. Lo dice all’ANSA il sindaco
di Pesaro e coordinatore sindaci del Pd Matteo Ricci, il primo a
sollecitare pubblicamente un Mattarella bis in tempi non
sospetti: lo scorso agosto, quando il capo dello Stato partecipò
al concerto di chiusura del Rossini Opera Festival e venne
acclamato dagli spettatori. “Mi sembrò di interpretare lo stato
d’animo degli italiani – dice oggi all’ANSA -, un appello a non
sciogliere la coppia con Draghi. Mattarella però ha più volte
dichiarato la sua indisponibilità e quindi l’unica figura
alternativa era Draghi, ma è chiaro che servivano forze
politiche serie e responsabili. Lo spettacolo a cui abbiamo
assistito – aggiunge – è stato tutt’altro, una settimana
deludente in cui la mediocrità è stata un po’ il filo
conduttore”. Ci sono comunque perdenti e vincenti: “Salvini è
stato un king maker mediocre, ha provato la spallata, si è
incartato su mille questioni fino alla richiesta a Mattarella
per il secondo mandato. Conte è stato ondivago, la Meloni
deludente, non ha avuto la forza del vero leader che vuole
governare il Paese e si è confinata nell’unico partito che non
ha votato Mattarella”. Vincente il segretario del Pd, Enrico
Letta, “che ne è uscito meglio di tutti con linearità, ha svolto
un ruolo guida, ha dimostrata serietà e responsabilità rispetto
a chi sembrava giocare a un gioco di ruolo al bar del paese…”.
E ancora “due elementi positivi: Di Maio e Matteo Renzi,
importanti per riportare la rotta nel verso giusto nei momenti
più delicati, hanno dimostrato un senso delle istituzioni che
altri non hanno. Salvini tra l’altro è riuscito nel capolavoro
di spaccare il centrodestra e avvicinare Draghi al Pd”. Dal
rilancio dell’accoppiata Mattarella-Draghi il governo esce “rafforzato, lo testimoniano le reazioni a livello
internazionale e quelle del mondo imprenditoriale e del lavoro”.
Oltre alle emergenze, pandemia, inflazione, serve “una grande
stagione di riforme “a partire da una nuova legge elettorale,
proporzionale, con sbarramento al 5% sul modello tedesco”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it