Rai Italia fa un nuovo passo verso la
sua diffusione anche in Europa, approdando per la prima volta
con le sue trasmissioni in Gran Bretagna e Spagna. E’ quanto
emerso durante la conferenza stampa “Un mondo d’Italia. Nuovi
mercati, i nostri Originals” organizzata dalla Rai nella sede di
via Asiago a Roma. La platea del canale della Rai è oggi
visibile in oltre 40 milioni di case raggiunte attraverso
piattaforme satellitari, cavo, Iptv e OTT in tutti i continenti.
“La Rai è il miglior strumento possibile per far conoscere
l’Italia, per promuovere il nostro Paese, i nostri prodotti, la
nostra cultura e la nostra identità – ha commentato il ministro
degli Esteri, Antonio Tajani -. Quindi è giusto che si allarghi
l’area di presenza anche in altri paesi rispetto a quelli
raggiunti finora. Quando vado all’estero vedere trasmissioni in
italiano fa molto piacere”.
“Raccontare e raccontarsi è fondamentale per non essere
raccontati dagli altri – ha sottolineato il sottosegretario
all’Editoria, Alberto Barachini -. Il servizio pubblico porta
l’immagine migliore dell’Italia all’estero, dove non mancano
segnali di attenzione verso il nostro Paese. Rai Italy è una
piattaforma che avrà bisogno di ulteriori sostegni. E’ una
strada virtuosa che va sostenuta stipulando convenzioni”.
L’amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, ha spiegato
che “l’importanza di trasmettere all’estero e in lingua italiana
i programmi della tv pubblica è un valore assoluto”. “Sono molti
gli italiani e le famiglie di origine di italiana che vivono
all’estero – ha proseguito – e per il servizio pubblico è un
obbligo esserci”.
“Il ruolo della Rai – ha affermato il direttore generale Rai,
Giampaolo Rossi – è non solo aiutare gli italiani a capire come
cambia il Paese, ma anche aiutare gli altri Paesi a capire la
nostra nazione al di fuori dalle strumentalizzazioni”.
Il direttore Rai Offerta Estero, Fabrizio Ferragni, ha
spiegato che “l’80% della programmazione è produzione propria e
il 20% è ‘il meglio di…’. La programmazione originale prevede
circa 1300 ore di produzioni per l’estero, puntiamo di arrivare
a 1800”.
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Fonte Ansa.it