(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Due condanne a tre anni di reclusione
e una assoluzione. Sono le richieste avanzate dalla Procura di
Roma nel processo relativo alla morte del rapper Vittorio Bos
Andrei, noto con il soprannome di ‘Cranio Randagio’. Il giovane
fu trovato privo di vita in un appartamento nel quartiere
Balduina il 12 novembre del 2016. A causare il decesso un mix,
secondo quanto accertato dagli inquirenti, di sostanze
stupefacenti.
L’assoluzione è stata chiesta nei confronti di Francesco
Manente, accusato di essere il fornitore della droga e per
questo chiamato a rispondere di detenzione di droga e morte come
conseguenza di altro reato. Il pm ha sollecitato la condanna nei
confronti degli altri due imputati, Pierfrancesco Bonolis e
Jaime Garcia De Vincentiis, accusati di favoreggiamento perché
secondo l’accusa avrebbero mentito per coprire l’amico.
Nel corso della requisitoria il rappresentante dell’accusa ha
affermato che quella sera non “c’era sostanza che mancasse:
sicuramente tutti hanno consumato stupefacenti. Dall’autopsia
sono emerse tracce di una decina di sostanze diverse. Il dato è
che Vittorio è entrato vivo in quella casa e ne è uscito morto e
questi ragazzi hanno scaricato tutto su di lui, dicendo che le
sostanze le aveva portate tutte lui”. (ANSA).
Fonte Ansa.it