Il Reddito di Cittadinanza “risulta
strutturato in modo da non poter venire in aiuto alle persone
che, in forza delle vincite lorde da gioco conseguite nel
periodo precedente alla richiesta, superino le soglie reddituali
di accesso. Anche se, a causa delle perdite subite, sono rimaste
comunque povere”. Lo sottolinea la Corte Costituzionale in una
sentenza depositata oggi – su un caso sollevato dal Tribunale di
Foggia – nella quale afferma che non è “irragionevole che il
legislatore abbia escluso che sia compito della Repubblica
quello di assegnare il Rdc a chi, poco prima, si è rovinato con
il gioco”.
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