Relazione Piano nazionale OGM, i risultati del 2019

Il Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM) e l’Istituto superiore di sanità, predispone dal 2006 il Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) negli alimenti, finalizzato alla programmazione e al coordinamento delle attività di controllo svolte in questo specifico settore da parte delle Autorità sanitarie regionali e provinciali, in applicazione sia della normativa quadro del settore degli OGM, i regolamenti comunitari nn. 1829/2003 e 1830/2003 sia del regolamento UE 625/2017.

L’attuazione del Piano nazionale, nell’ambito delle competenze proprie del Ministero, rappresenta tra l’altro un utile strumento per il raggiungimento degli obiettivi in materia di sicurezza alimentare nel settore degli alimenti geneticamente modificati.

Con il 2019 si conclude la programmazione del Piano nazionale stabilita per gli anni 2015-2019.

Risultati

Nel 2019 si conferma la costante e specifica attenzione che tutte le Regioni e Province Autonome e i soggetti coinvolti rivolgono all’attività di controllo ufficiale per il settore OGM negli alimenti.

La valutazione generale dei risultati è positiva e in linea con gli anni precedenti. In particolare esaminando i dati relativi al territorio, per un numero totale di campioni prelevati e analizzati pari a 707, la percentuale di quelli positivi è stata del 3,2%, con due campioni non conformi. Ciò conferma sempre di più sia la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, sia l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.

L’attività all’importazione è rimasta praticamente stabile con 90 campionamenti effettuati, rispetto ai 92 effettuati nel 2018, dei quali nessuno non regolamentare.

Al riguardo si ribadisce che il contributo dell’attività degli USMAF è basilare per la realizzazione   di   quanto programmato proprio in relazione al ruolo primario che rivestono questi Uffici nella catena dei controlli ufficiali, in qualità di prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dai Paesi terzi.

Altro ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici.            

È indubbio che la crescente complessità dell’offerta biotecnologica nel mercato agro-alimentare mondiale richiede la ricerca di un numero di eventi GM, autorizzati e non, in continuo aumento. A tal proposito, considerata la complessità del controllo analitico, l’attività dei laboratori diventa sempre più intensa, sia per la parte che riguarda la validazione dei metodi, sia per la parte esecutiva nell’ambito del controllo ufficiale. Va riconosciuto ai laboratori l’impegno che nel corso degli anni hanno dimostrato per ampliare il numero di prove accreditate per la ricerca di OGM negli alimenti. Un impegno che per alcuni di essi, però, ha prodotto un modesto incremento del numero di eventi ricercati, per altri non ha determinato cambiamenti sostanziali non contemplando ancora le prove quantitative tra le analisi che vengono effettuate.

Tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2019, sul mercato italiano per i prodotti alimentari permane la situazione di rispetto dei requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo l’informazione al consumatore. Infine si conferma che in Italia la presenza di OGM autorizzati, negli alimenti, continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, risultati confortati dalle sole due non conformità sul mercato nazionale.

Consulta la Relazione piano OGM – dati 2019.

Fonte Salute.gov.it News

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