Remote work trend report: come è cambiato il lavoro secondo Microsoft

Il nostro modo di lavorare e di imparare non sarà più lo stesso, anche dopo il Covid-19. Ne è convinta Microsoft, che punta moltissimo sull’effetto leva derivante dall’utilizzo, oggi obbligatorio, delle piattaforme di smart working ed e-learning. Secondo la storica software house continueremo a usare queste piattaforme anche quando non sarà più obbligatorio lavorare o studiare da casa, anche perché, molto probabilmente, in futuro ci saranno altri momenti in cui ad ampie fette della popolazione sarà chiesto di restare a casa.Per rispondere a queste enormi sfide Microsoft ha pubblicato il “Remote work trend report“, un report in cui descrive cosa, quanto e come sta cambiando nel mondo del lavoro e dell’educazione.Il boom di TeamsTra le app per il telelavoro e la didattica a distanza che hanno visto la maggior crescita tra marzo e aprile 2020 c’è sicuramente Teams. I numeri, comunicati da Jared Spataro, Corporate Vice President di Microsoft 365, parlano chiaro: “Abbiamo visto un nuovo record giornaliero di 2,7 miliardi di minuti di riunione in un giorno, un aumento del 200% rispetto ai 900 milioni del 16 marzo. E mentre studenti e insegnanti si rivolgono a Teams per l’apprendimento a distanza, ci sono 183.000 persone in 175 paesi che usano Teams for Education“.Microsoft non era preparata a questi ritmi di crescita: a metà marzo, quando l’Italia è entrata in lockdown, la piattaforma Teams è andata in crash ed è rimasta inutilizzabile per due ore in molti Paesi europei. Poche ore prima era crollata anche la piattaforma Xbox Live, dove milioni di giocatori si erano riversati sovraccaricando i server.L’importanza del videovideochiamataMolto interessanti sono anche i dati sull’utilizzo del video all’interno dei meeting di Teams. La crescita del numero delle volte in cui è stata attivata la webcam durante un meeting di Teams, a livello globale, è stata in questo periodo del 200% mentre il numero assoluto delle videochiamate è cresciuto del 1.000%. Oggi in Norvegia il 62% dei meeting su Team sono in video, il 61% in Olanda, il 57% in Australia e il 53% in Italia. Molto meno in Giappone (39%), negli Stati Uniti (38%) e a Singapore (26%).Secondo Microsoft c’è anche un perché a questi dati: “Le persone cercano un contatto umano tramite il video“. Le differenze tra un Paese e l’altro dipendono soprattutto dal tipo, dalla velocità e dal costo della connessione a Internet. Ci sono poi casi molto nobili di utilizzo dei meeting video di Teams: ad esempio uno degli ospedali della Wenzhou Medical University, in Cina, ha distribuito al personale sanitario Microsoft Teams per consentirgli di comunicare dall’interno della sezione in quarantena con il personale non in quarantena, permettendo così un coordinamento sicuro dell’assistenza al paziente senza mettere a rischio la salute della forza lavoro.Il computer non è mortoJared Spataro non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: dopo anni di declino delle vendite dei computer desktop e laptop con sistema operativo Microsoft Windows, e di contemporanea crescita delle vendite di smartphone e tablet, con il boom del telelavoro e delle videochiamate si è assistito a partire da metà marzo ad una esplosione delle vendite di computer portatili e webcam. “Il PC è tornato – scherza (ma non troppo) Spataro – Le persone si stanno rendendo conto di una cosa… provate a usare un iPad per lavorare da casa: non funzionerà. Il fattore di forma del PC è importantissimo“.Diverso è il caso dell’e-learning e di lavori specifici, settori nei quali è cresciuto l’uso di Microsoft Teams da mobile. Tra i lavoratori dell’assistenza sanitaria, ad esempio, sono diffusi dispositivi e configurazioni specifici, diversi da quelli degli utenti commerciali tipici di Teams che usano più comodamente un computer.Il futuro del lavoro e dello studiovideoconferenzeIn un’intervista a The Verge, Jared Spataro si è anche sbilanciato con una previsione sul futuro del lavoro. Secondo il manager di Microsoft “E’ chiaro che ci sarà una nuova normalità. Se guardi a ciò che sta accadendo in Cina e a Singapore, sei essenzialmente in una macchina del tempo. Non vediamo le persone tornare al lavoro o almeno non allo stesso modo. Ci sono diverse restrizioni alla società, ci sono nuovi modelli nel modo in cui le persone lavorano. Ci sono società che stanno pensando a giorni A e giorni B per separare chi va in ufficio e chi lavora da remoto“.E se guardiamo, come dice Spataro, alla Cina come la nostra macchina del tempo, vediamo che anche dopo la revoca di alcune misure di restrizione il numero di nuovi utenti di Teams continua a crescere, settimana dopo settimana. Singapore ha anche implementato un modello di lavoro specifico: fa restare a casa lavoratori e studenti in caso di epidemia in una determinata parte di una città. “La nuova normalità non sarà, come quello che pensavo due settimane fa, che tutto sia finito, che si torna indietro tutti a come eravamo prima – conclude Spataro – Ci sarà una nuova normalità che ci richiederà di continuare a utilizzare questi nuovi strumenti per molto tempo“. 18 aprile 2020

Fonte Fastweb.it

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