(ANSA) – ROMA, 21 SET – Aretha, la regina del soul. Ree-Ree –
come era chiamata in famiglia -, la bambina prodigio poi
diventata donna con i suoi demoni e le sue fragilità. E neanche
troppo sullo sfondo l’impegno sociale, la lotta per
l’affermazione degli afro-americani e l’autodeterminazione delle
donne. “Respect”, in sala dal 30 settembre per Eagle Pictures
con la regia di Liesl Tommy, non è solo un biopic sulla vita di
una delle voci più importanti del panorama musicale americano di
sempre (e non solo), mettendone in luce da una parte il successo
e dall’altra gli aspetti più cupi e dolorosi, ma anche la
testimonianza di quanto la sua esperienza sia ancora attuale, in
un momento in cui il movimento Black Lives Matter e quelli
contro la violenza sulle donne fanno sentire forte la loro voce.
Nel ruolo della regina del soul (Respect, (You Make Me Feel
Like A) Natural Woman, I Say a Little Prayer e Think, sono solo
alcuni dei suoi successi immortali) una splendida Jennifer
Hudson, scelta personalmente da Aretha Franklin. Respect, in un lasso temporale dagli anni Cinquanta ai
Settanta, racconta il percorso non facile di Aretha Franklin
(nata nel 1942 e morta nel 2018) per diventare la musicista
brillante che tutto il mondo ha conosciuto. La storia di una
giovane donna, che stava lottando per trovare se stessa, in un
mondo che stava cambiando velocemente. E lei stessa diventa
parte di questo cambiamento, con il suo attivismo per
rivendicare i diritti degli afro-americani, spinta dall’esempio
e dalla vicinanza con Martin Luther King. Il film inizia e
finisce in chiesa (con la registrazione dell’album da record
Amazing Grace), a ribadire il ruolo che la fede e l’esperienza
gospel hanno avuto sulla sua formazione di donna e di artista. Nel cast anche Forest Whitaker (nel ruolo del padre di Aretha),
Marc Maron (il primo marito Jerry Wexler), Marlon Wayans (il
secondo marito Ted White), Audra McDonald (la madre di Aretha) e
Mary J. Blige (Dinah Washington), Tituss Burgess (Rev. James
Cleveland), Hailey Kilgore (la sorella Carolyn) e Saycon
Sengbloh (la sorella Erma). (ANSA).
Fonte Ansa.it