“Gli Stati Uniti non sostengono
l’azione su questo progetto di risoluzione. Se dovesse essere
messa ai voti così come è redatta, non sarà adottata”. E’ quanto
si legge in una dichiarazione dell’ambasciatrice Usa alle
Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, in merito alla proposta
di risoluzione algerina sulla situazione in Medio Oriente.
“Per mesi gli Stati Uniti hanno lavorato instancabilmente – si
legge nella dichiarazione – verso un obiettivo a cui tutti noi
dovremmo aspirare: una risoluzione sostenibile del conflitto di
Gaza in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco
a fianco e godere di pari misure di sicurezza, dignità e
libertà. Nel tentativo di costruire verso quel futuro, gli Stati
Uniti stanno lavorando a un accordo sugli ostaggi tra Israele e
Hamas, che porterebbe un periodo di calma immediato e prolungato
a Gaza per almeno sei settimane, e da cui potremmo poi prendere
il tempo e i passi per costruire una pace più duratura.
Nell’ultima settimana, il presidente Biden ha ricevuto numerose
chiamate dal primo ministro Netanyahu, nonché dai leader di
Egitto e Qatar, per portare avanti questo accordo. Sebbene
permangano delle lacune, gli elementi chiave sono sul tavolo.
Tutto sommato, crediamo che questo accordo rappresenti la
migliore opportunità. La risoluzione presentata dal Consiglio di
Sicurezza, al contrario, non raggiungerebbe questi risultati e,
anzi, potrebbe contrastarli”.
“Il Consiglio ha l’obbligo di garantire – prosegue – che
qualsiasi azione che intraprenderemo nei prossimi giorni aumenti
la pressione su Hamas affinché accetti la proposta sul tavolo.
Ha inoltre l’obbligo di continuare a fare pressioni per
l’attuazione delle risoluzioni 2712 e 2720, comprese le
disposizioni che richiedono l’espansione degli aiuti su larga
scala, il sostegno per gli aiuti umanitari e la ricostruzione di
Gaza, la protezione dei civili e degli operatori umanitari e un
chiaro monito contro lo spostamento forzato di civili”.
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Fonte Ansa.it