Roberto Benigni, ‘L’Afghanistan rende profugo il mio cuore’

(ANSA) – VIAREGGIO (LUCCA), 29 AGO – “Le immagini che vediamo
dall’Afghanistan, della gente accalcata nel fango e poi delle
mamme che gettano i bambini oltre il filo spinato, sono come
veder gettare il proprio cuore, il nostro cuore è un profugo in
questo mondo. Anche io ho il desiderio di gettare il mio cuore
oltre il filo spinato, perché quelle immagini che vediamo
riguardano me. Io sono loro, io sono quel bambino, loro sono
tutte le facce del Cristo”. Lo ha detto Roberto Benigni ieri
sera a Viareggio (Lucca) dove ha ricevuto dal presidente del
92/o Premio letterario Viareggio-Repaci, Paolo Mieli, il premio
speciale Città di Viareggio. Benigni ha ripreso le parole della
vincitrice della sezione narrativa Edith Bruck secondo la quale “viviamo in un mondo di profughi”: “Ha ragione e il mio cuore è
profugo a vedere le immagini di madri che gettano i bambini
oltre il filo spinato. Quelle sono tutte le facce di Cristo, non
possiamo che aiutare quelle persone. Non c’è altro da fare”. Il
premio Oscar ha detto di aver raccontato “la shoah con ironia
perché quella era finzione mediata dall’arte, l’arte cambia
sempre il soggetto che racconta. Mentre invece oggi le immagini
che arrivano dall’Afghanistan sono ora tragica realtà, è fiamma
che brucia, che non può essere ancora trattata con ironia”.
    Benigni ricevendo il premio della Città, ha ricordato: “Amo
Viareggio e l’ho citata nel mio film ‘La vita è bella’ perché
anche nel luogo più brutto che può esistere come un campo dì
concentramento il poter dire ‘ci vediamo a Viareggio’ diventa
sinonimo di allegria e di speranza”.
    Prima del suo intervento, Paolo Mieli e la conduttrice della
serata Monica Giandotti hanno premiato i vincitori del 92/o ‘Viareggio-Repaci’. Sono, appunto, Edith Bruck con “Il pane
perduto” (La nave di Teseo) per la narrativa, Walter Siti con “Contro l’impegno” (Rizzoli) per la saggistica e Flavio Santi
con “Quanti” (Industria e Letteratura) per la poesia. Riconoscimenti speciali ad Annalena Benini con il premio
Giornalistico, a Igiaba Scego con il premio Internazionale e ad
Alessandra Carati con il premio Opera Prima per il suo romanzo
d’esordio “E poi saremo salvi” (Mondadori). (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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