Un robot umanoide aiuta gli studenti con difficoltà di apprendimento a rimanere concentrati. A metterlo a punto ricercatori di ingegneria dell’Università di Waterloo, in Belgio, da un team che lavora da molti anni sulla robotica nel contesto della disabilità e incorpora i principi di equità, inclusione e diversità nei progetti di ricerca. Negli ultimi anni gli educatori hanno esplorato l’uso dei robot sociali per aiutare gli studenti a imparare, ma molto spesso la loro ricerca si è concentrata sui bambini con disturbo dello spettro autistico. Di conseguenza, è stato fatto poco lavoro sull’uso di robot socialmente assistiti per studenti con difficoltà di apprendimento. Il team guidato da Kerstin Dautenhahn, professoressa di ingegneria elettrica e informatica, ha deciso di condurre una serie di test con un piccolo robot umanoide chiamato QT, la cui capacità di eseguire gesti usando la testa e le mani, accompagnata dal linguaggio e dai lineamenti del viso, lo rende molto adatto a questo uso.
I ricercatori hanno diviso 16 studenti con difficoltà di apprendimento in due gruppi. In un gruppo, gli studenti hanno lavorato individualmente solo con un istruttore, nell’altro hanno lavorato faccia a faccia con un istruttore e QT. In quest’ultimo gruppo, l’istruttore ha utilizzato un tablet per dirigere il robot, che ha poi svolto autonomamente varie attività utilizzando la sua parola e i suoi gesti. Oltre a introdurre la sessione, il robot ha stabilito obiettivi e, se il processo di apprendimento stava andando fuori strada, il robot utilizzava strategie come giochi, indovinelli, barzellette, esercizi di respirazione e movimenti fisici per reindirizzare lo studente al compito.
Gli studenti che hanno lavorato con il robot, ha affermato Dautenhahn, “erano generalmente più coinvolti e potevano completare i loro compiti a un ritmo più elevato rispetto a quelli che non erano assistiti da un robot. C’è sicuramente un grande potenziale per l’utilizzo di robot nel sistema di istruzione pubblica”.
Fonte Ansa.it