“Sono certa che la segretaria del Pd
Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio
Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc.
-, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto
in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole
inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di
censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati
generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per
svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai
contestatori-censori e interloquire con loro”. Così la ministra
per la Famiglia e la Natalità Eugenia Roccella in un post su Fb.
“Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia
non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che
l’evocazione del fascismo che non c’è, alla quale abbiamo
assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata
politica pronta a svanire di fronte alle censure vere”, ha
proseguito la ministra Roccella nel post.
“Ho scelto questa mattina di lasciare gli Stati generali
della Natalità per consentire alle persone che erano sul palco
con me, una mamma incinta di otto mesi che portava la sua
testimonianza e il presidente del Forum delle famiglie Adriano
Bordignon, di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di
censura. E invece – ha aggiunto la ministra in una nota –
neanche questo è stato sufficiente: io ho lasciato il palco ma
anche alla mamma (sommersa dai fischi) e a Bordignon è stato
impedito di parlare tranquillamente. Tanto è vero che l’evento è
stato sospeso. Questa è la dimostrazione che non si è trattato
soltanto di una censura verso di me o verso il governo, ma di
una profonda ostilità verso la maternità e la paternità”.
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Fonte Ansa.it