“A fronte dell’evasione fiscale
accertata e iscritta a ruolo, la capacità di incasso non supera
il 20%” e questo non per “incapacità e inefficienza”, ma “per
strumenti che devono essere affinati e per una dotazione di
personale che deve essere integrata con sempre maggiori
risorse”.
Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto
Maria Ruffini, in audizione davanti alla commissione
parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.
“La pubblica amministrazione è, infatti, un’infrastruttura
che necessita di manutenzione, cura, e investimenti” ha
aggiunto. “All’opinione pubblica – ha sottolineato ancora –
sfugge che individuiamo buona parte dell’evasione fiscale, il
tema è invece la possibilità del suo concreto recupero e
rimettere così le somme a disposizione della collettività”.
Inoltre, Secondo Ruffini è necessaria, “una costante azione di
educazione civica. Già da qualche anno mettiamo a disposizione
dei cittadini nel cassetto fiscale un documento che spiega come
vengono impiegate le loro tasse ma forse si potrebbe fare
qualche passo in più: ad esempio mi piacerebbe che dopo ogni
prestazione che ci viene erogato dal servizio sanitario
nazionale venisse consegnato a che ne ha beneficiato una fattura ‘a zero’ che riportasse la dicitura ‘le cure che hai
ricevuto sono state pagate grazie alle tasse che hai versato”.
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