(ANSA) – ROMA, 12 MAG – La Banca centrale russa è tornata a
esaminare lo scenario economico nazionale, che appare sempre più
incerto in rapporto ai “fattori geopolitici”, cioè la guerra in
Ucraina e le sue conseguenze globali.
“Nel medio termine prevalgono i rischi inflazionistici – ha
detto il regolatore secondo la Tass – “sebbene la loro influenza
sia diminuita rispetto alla fine di febbraio”. Tra i principali
rischi, il regolatore ha indicato anche l’ulteriore
rafforzamento del commercio estero e delle restrizioni
finanziarie, che fanno prevedere un calo del potenziale
dell’economia russa più significativo di quanto previsto nello
scenario di base.
Anche la dinamica del tasso di cambio del rublo rimarrà un
fattore significativo che influirà sulla dinamica
dell’inflazione e sulle aspettative inflazionistiche. Possibile
dunque un ulteriore inasprimento delle condizioni monetarie
dovuto al persistere di un premio di rischio elevato nei tassi
di prestito e all’aumento dei requisiti delle banche nei
confronti dei mutuatari in un contesto di elevata incertezza.
“Questo insieme potrebbe portare a un rallentamento più
significativo dell’attività di prestito”, ha spiegato la Banca
di Russia, che nella precedente riunione di aprile aveva rivisto
in modo significativo le proprie previsioni a medio termine.
Secondo l’autorità di regolamentazione, l’economia russa nel
2022 si ridurrà dell’8-10% e nel 2023 tra lo 0 e il 3%. La Banca
di Russia prevede che l’economia torni a crescere nel 2024.
L’inflazione in Russia nel 2022 crescerà al 18-23%. Il tasso di
riferimento scenderà al 5-7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024.
(ANSA).
Fonte Ansa.it