(ANSA) – WASHINGTON, 26 GIU – La Russia è in default sul suo
debito in valuta estera, per la prima volta dal 1918. Lo riporta
Bloomberg.
Il default è scattato alla scadenza del periodo di grazia sui
circa 100 milioni di dollari di obbligazioni non pagate,
bloccate a causa delle sanzioni ad ampio raggio adottate ai
danni del Cremlino in risposta all’invasione dell’Ucraina.
L’evento ha in realtà valenza più che altro simbolica, almeno
per ora. La Russia è infatti un Paese economicamente,
finanziariamente e politicamente già emarginato per gran parte
dell’Occidente. In più il fallimento sarebbe dovuto non alla
mancanza di denaro da parte del debitore ma alla chiusura dei
canali di trasferimento da parte dei creditori. Mosca aveva già
sfiorato la stessa probabilità nei primi mesi di quest’anno, ma
aveva gestito la situazione modificando i metodi di pagamento. A
maggio, il Tesoro americano non ha però rinnovato la licenza che
esentava gli investitori americani dalle sanzioni: da quel
momento per i russi è diventato impossibile pagare il debito in
dollari o nelle valute citate nei prospetti delle emissioni.
(ANSA).
Fonte Ansa.it