Russia valuta il richiamo dei lavoratori immigrati 45-50enni

(ANSA) – ROMA, 25 SET – Il presidente del Consiglio per i
diritti umani del Cremlino Valery Fadeyev ha proposto di
prendere in considerazione la possibilità di aumentare a 45 o 50
anni l’età di richiamo dei lavoratori immigrati e di altri
cittadini che sono arrivati in Russia e hanno ricevuto la
cittadinanza russa. “La Costituzione dice che difendere la Patria è un dovere e
una responsabilità del cittadino della Federazione Russa, senza
fare alcuna differenza tra chi ha ricevuto la cittadinanza alla
nascita e chi è stato naturalizzato. È necessario colmare questa
lacuna giuridica e considerare la possibilità di aumentare l’età
di chiamata per i cittadini naturalizzati a 45 o 50 anni”, ha
dichiarato Fadeyev domenica sul canale Telegram del Consiglio,
citato da Interfax.
    La questione della mobilitazione è molto delicata per la
società, e la richiesta di giustizia e trasparenza di questa
procedura è estremamente alta, ha detto. Una delle lamentele più
frequenti riguarda i lavoratori migranti e altri cittadini che
sono arrivati in Russia e hanno ricevuto la cittadinanza russa. “Secondo la legge attuale, se hanno più di 27 anni, non possono
essere chiamati per il servizio militare e non possono essere
inclusi nella riserva”, ha detto Fadeyev. Non si tratta di
mobilitare immediatamente gli stranieri naturalizzati, perché
sarebbe una discriminazione, ha detto. E ha fatto l’esemoio di
Israele dove a un rimpatriato viene concesso un anno per
ambientarsi, dopodiché viene chiamato a prestare servizio
nell’Esercito. Il Consiglio per i diritti umani ha in programma
di tenere presto consultazioni su questo tema con le commissioni
competenti del Parlamento. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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