Tra il 1991 e il 2022 i salari reali
in Italia sono rimasti sostanzialmente al palo con una crescita
dell’1% a fronte del 32,5% in media registrato nell’area Ocse: è
quanto emerge dal Rapporto Inapp presentato oggi secondo il
quale il dato è legato anche alla bassa produttività del lavoro,
cresciuta comunque più delle retribuzioni. Nella distribuzione
del reddito si vede una caduta crescente della quota dei salari
sul Pil e una crescente quota dei profitti (ormai stabilizzata
su valori rispettivamente del 40% e del 60%). Ci sono “forti
dubbi – si legge – sulla sulla tenuta di tale modello nel lungo
periodo”.
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