(ANSA) – BOLOGNA, 25 SET – “Noi siamo morti sul posto”. Sono
parole pronunciate da Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, in
una conversazione con l’altro figlio, intercettata a fine agosto
2021. È la prima volta dal delitto che spuntano parole della
donna, che in questa occasione parla di sé e del marito, Shabbar
Abbas. La telefonata è nel maxi faldone del processo per
l’omicidio della diciottenne pachistana che inizierà a febbraio
2023 a Reggio Emilia. Processo che, dopo indagini dei
carabinieri e della pm Laura Galli, vede imputati cinque
familiari della ragazza, i genitori latitanti in Pakistan, due
cugini e uno zio arrestati tra Francia e Spagna. (ANSA).
Fonte Ansa.it