Entro i prossimi tre anni il 30% dei servizi sanitari nel mondo sfrutterà l’intelligenza artificiale, come il supercomputer Watson, come aiuto per diagnosi e terapie, e la metà degli interventi chirurgici sarà eseguita con il supporto di dispositivi tecnologici. A prevederlo un rapporto del centro studi Idc Health Insight.
Il primo campo di applicazione dei supercomputer, in grado di elaborare sia le informazioni presenti nei database delle malattie sia quelle relative al paziente come i risultati di un esame, saranno i tumori più complessi, metà dei quali sarà curata grazie anche a questi dispositivi con una riduzione delle morti e dei costi del 10%. “Il cancro sarà la prima malattia a essere oggetto di studio – spiega al sito Computerworld Lynne Dunbrack, curatrice del report – perché il suo trattamento tende ad essere tra i più cari, e il modo in cui si sviluppa cambia da paziente a paziente”.
Il documento prevede anche la crescita esponenziale di servizi di telemedicina, sempre più legati all’Internet delle cose, con sensori sempre più sofisticati in grado di fornire dati utili ai medici. In parallelo, però, crescono i pericoli per la sicurezza informatica. “In parte l’aumento delle frodi è dovuto anche al fatto che ci sono sempre più dati in rete – sottolinea l’esperta – inoltre i dati sanitari sono molto più preziosi degli altri, possono valere fino a 50 volte di più di altri”.
10 dicembre 2015
Fonte Fastweb.it