(ANSA) – ROMA, 06 FEB – Non sono solo i suoi lunghi ricci
sbarazzini ad attirare l’attenzione, ma soprattutto una
consapevolezza di sé non comune, di certo aiutata dalla
meditazione che pratica da qualche anno e da uno sguardo e da
una mente aperti verso il mondo che lo circonda. Davide Shorty è
uno degli otto giovani artisti in gara con il brano Regina tra
le Nuove Proposte al Festival di Sanremo, che dopo qualche
incertezza è stato confermato dal 2 al 6 marzo, pur se senza
pubblico e tra stringenti misure di sicurezza. Un festival
blindato, che non ha mancato di accendere qualche polemica. “La
musica come spettacolo deve andare avanti, anche in questo
momento critico. Non sarà facile esibirsi in una sala vuota e
non poter avere nessun contatto umano, ma Sanremo è un pezzo di
storia d’Italia e poi il nostro settore merita di essere
trattato con dignità. Abbiamo una grande responsabilità”,
sostiene il 31enne Shorty (nome d’arte dal cognome Sciortino)
che si dice d’accordo con chi chiede la riapertura dei teatri.
“Tra chi decide, servirebbero persone più competenti e una
considerazioni diversa di chi è artista”, aggiunge lui, che da
una decina di anni si è trasferito a Londra ed ha uno sguardo
disincantato sull’Italia.
Shorty non è certo un debuttante. Il suo nome circola già da
un po’ e nel 2015 arrivò terzo a X Factor, ottenendo un discreto
successo (e pubblicando l’anno successivo il suo primo vero
album, Straniero, cui seguono con il collettivo torinese dei
Funk Shui Project nel 2018 Terapia di Gruppo e nel 2019 La
Soluzione). Ora riparte da Sanremo. “Né una sconfitta, né una
rivincita. X Factor è stata una parentesi che ha avuto un
contraccolpo pesante su di me. Mi ha stroncato, ma allo stesso
tempo mi ha fatto capire che quel mondo non faceva per me, un
mondo in cui il contorno è più importante del cuore delle cose.
Indossavo panni non miei, ora ho cucito un vestito che mi calza
a pennello. Ho imparato a volermi bene”. Davide Shorty non
nasconde anche un periodo di depressione seguito al talent. Un
anno e mezzo circa di buio. “Non me ne vergogno, può accadere a
tutti e bisogna essere in grado di prendere provvedimenti per
uscire dal loop di incertezze e insicurezze in cui si finisce”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it