Sardegna, il Tar dà ragione al Ministero della Salute

Il TAR della Sardegna ha respinto oggi l’istanza cautelare della Regione Sardegna, che chiedeva di sospendere l’efficacia dell’ordinanza del Ministero della Salute che ne ha disposto la classificazione in zona arancione.
La Sardegna, si legge nel decreto cautelare, è stata assegnata in zona arancione perché “è risultata ‘alta’ la classificazione complessiva del livello di rischio accertato con i dati dell’incidenza dei casi su 100.000 abitanti (rispettivamente 203,81 e 78,57 nei 14 giorni e nei 7 giorni di rilevazione), con il dato di RT (di 0,95) e con l’indicatore 1 della compatibilità RT sintomi puntuale con gli scenari di trasmissione”. 

Nel periodo di rilevazione, si legge ancora nel decreto cautelare, “erano risultati peggiorati quattro indicatori importanti: la percentuale di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, l’incidenza dei casi attivi ogni 100.000 abitanti, l’andamento dei focolai e la completezza e la velocità di trasmissione dei dati”.

Quindi, secondo il TAR, “con una probabilità di diffusione moderata e un impatto alto, la classificazione del rischio è stata quindi definita ‘alta’ e la Regione Sardegna è stata pertanto classificata in zona arancione”. 

Conclude il TAR che “la normativa vigente (articolo 1, comma 16-ter, del decreto Legge n. 33 del 2020, convertito in legge 14 luglio 2020, n.74, che disciplina la cosiddetta “declassificazione”) prevede una possibile riclassificazione migliorativa quando i parametri risultino positivi in due report consecutivi (e quindi dopo 2 settimane), con la conseguenza che la Sardegna potrà beneficiare dell’accertato miglioramento dei suoi dati (se confermati nel report successivo), con il passaggio alla inferiore zona gialla già nella prossima determinazione del Ministero”.

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Fonte Salute.gov.it News

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