“E’ un giorno di memoria, di lotta.
Che dovrebbe durare tutto l’anno. Che dovrebbe colmare le
coscienze di ogni uomo, senza sosta, in ogni singolo istante. Il
nostro grido oggi si alza per Giulia” e per tutte le vittime di
femminicidio. “Un’infinita lista della vergogna. Non possiamo
più tollerare l’intollerabile. Dobbiamo alzare il livello di
guardia. E dobbiamo farlo noi uomini per primi. Sradicando e
condannando nella vita di ogni giorno e nell’impegno sociale
anche le più velate espressioni e rappresentazioni maschiliste”.
Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, iniziando
il suo intervento dal palco della manifestazione a Roma,
sostenendo “la parità vera” e sottolineando che il sindacato “continuerà a battersi in ogni luogo di lavoro e su ogni
territorio. Continuando ad investire sui propri sportelli
antiviolenza. Attraverso la contrattazione e nella progettualità
sociale. Sapendo che l’antidoto più importante si chiama lavoro,
lavoro dignitoso, per tutti. E’ il lavoro lo strumento di
emancipazione per milioni di donne che ancora non hanno
l’indipendenza per allontanare i propri aguzzini”.
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