(ANSA) – TORINO, 26 MAR – Quatto anni e 6 mesi di carcere.
Così la Corte di Appello di Torino ha ricalcolato la condanna,
per i reati di crollo di costruzione e truffa per Giovanni
Vincenti, processato con la moglie, per lo scoppio di
Quargnento (Alessandria) nel quale morirono tre vigili del
fuoco. In primo grado gli erano stati inflitti 4 anni così come
alla moglie, Antonella Patrucco, per la quale la sentenza di
primo grado resta invariata.
Stavolta Vincenti è stato riconosciuto responsabile anche di
calunnia. La corte però ha dichiarato inammissibile il ricorso
con cui la procura di Alessandria lamentava la concessione delle
attenuanti generiche.
“La corte ha dichiarato inammissibile l’appello del pubblico
ministero sulla concessione delle attenuanti generiche. Di
questo possiamo dirci soddisfatti. Però faremo ricorso in
Cassazione: siamo convinti che le lesioni debbano essere punite
a titolo di colpa e non di dolo”, è il commento degli avvocati
Lorenzo Repetti e Vittorio Spallasso, difensori dell’imputato
Giovanni Vincenti. (ANSA).
Fonte Ansa.it