(ANSA) – PERUGIA, 14 OTT – Sono stati tutti condannati dal
tribunale di Perugia gli imputati nel processo relativo
all’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva. Inflitti cinque
anni di reclusione all’ex capo della squadra mobile di Roma
Renato Cortese, ora questore di Palermo, e a Maurizio Improta,
all’epoca responsabile dell’ufficio immigrazione e ora a capo
della polfer.
Il tribunale presieduto da Giuseppe Narducci ha condannato
inoltre l’allora giudice di pace Stefania Lavore a due anni e
mezzo di reclusione, i funzionari della mobile romana Luca
Armeni e Francesco Stampacchia a cinque anni, e quelli
dell’Ufficio immigrazione Vincenzo Tramma e Stefano Leoni,
rispettivamente a quattro anni e tre anni e sei mesi di
reclusione. Per Cortese, Improta, Stampacchia e Armeni è stata
disposta l’interdizione dai pubblici uffici. Cortese, Armeni,
Stampacchia, Tramma, Leoni e Improta sono stati riconosciuti
responsabili di sequestro di persona nei confronti di Alma
Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov, e
della loro figlia Alua, all’epoca di sei anni. Assolta per
questo reato invece il giudice Lavore.
Il tribunale ha anche disposto l’assoluzione degli imputati
per una decina dei 20 capi d’accusa contestati relativi a
presunti episodi di falso ideologico, abuso e omissione di atti
d’ufficio. (ANSA).
Fonte Ansa.it