(ANSA) – BARI, 30 GIU – “Non doversi procedere per morte
dell’imputato”. Si è chiuso così per la morte di Silvio
Berlusconi avvenuta il 12 giugno scorso, e quando ormai era
giunto alle ultime battute, il processo Escort in corso a Bari,
nel quale l’ex premier era imputato per induzione a mentire
perchè secondo l’accusa aveva pagato le bugie dette
dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini ai pm che
indagavano sulle ragazze portate a pagamento nella residenza
private dell’allora presidente del Consiglio tra il 2008 e il
2009. Berlusconi era stato rinviato a giudizio nel novembre
2018.
Nella breve udienza conclusasi con la sentenza di non luogo a
procedere da parte della giudice Valentina Tripaldi, la difesa
rappresentata dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico
Cecconi è intervenuta ricostruendo le tappe principali del
processo, e sostenendo che “il dibattimento ha certificato
l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria e che l’escussione dei
testimoni della difesa avrebbe solo ulteriormente corroborato
tale insussistenza, ma oggi, il destino così ha voluto proprio
quando eravamo arrivati all’ultimo metro, la conseguenza processuale è legata ad un evento molto triste”. Sisto ha quindi
concluso chiedendo, oltre alla chiusura del processo, che
venisse messo a verbale che “è stato un onore aver difeso Silvio
Berlusconi”. (ANSA).
Fonte Ansa.it