In Macedonia del nord si chiude
in serata la campagna elettorale in vista delle presidenziali di
mercoledì prossimo, le settime dall’indipendenza del Paese ex
jugoslavo nel 1991. Domani sarà giornata di silenzio e
riflessione, a beneficio soprattutto degli indecisi, che
potranno scegliere tra sette candidati, compreso il presidente
uscente Stevo Pendarovski, che aspira a un secondo mandato
quinquennale alla guida del Paese balcanico. Dei sette in lizza,
cinque uomini e due donne, la sfida sembra ridursi ai due
principali contendenti – lo stesso Pendarovski, candidato del
Partito socialdemocratico (Sdsm) al potere, e Gordana
Siljanovska Davkova, proposta dal partito conservatore
Vmro-Dpmne, principale forza di opposizione, che sono di gran
lunga i favoriti.
E’ altamente improbabile che uno dei candidati si affermi già
al primo turno raggiungendo il 50% più uno dei consensi, ed è
pressocché scontato che si andrà al ballottaggio dell’8 maggio –
quando si voterà anche per le elezioni parlamentari – con un
nuovo duello fra Pendarovski e Siljanovska Davkova, già
protagonisti del ballottaggio delle precedenti presidenziali del
2019, quando ad affermarsi fu Pendarovski.
Un ultimo sondaggio condotto dall’Istituto demoscopico Ipis
vede in vantaggio Siljanovska Davkova, data al 24,6% dei favori,
rispetto al 14,4% di cui è accreditato Pendarovski. Se, come
probabile, i due andranno al secondo turno in maggio, sarà
decisivo l’appoggio degli altri concorrenti, in particolare
quelli della minoranza albanese, che sono due: Bujar Osmani,
attuale ministro degli Esteri e candidato del partito ‘Dui’, che
partecipa alla coalizione del governo, e Arben Taravari, sindaco
di Gostivar, e rappresentante della formazione albanese ‘Vredi’,
all’opposizione. Entrambi sono dati intorno al 7% delle
preferenze.
Il 25% circa della popolazione della Macedonia del Nord è di
etnia albanese, e tale minoranza ha un posto di grande rilievo
nella vita pubblica e sociale del Paese. Su percentuali
decisamente minori possono contare gli altri tre candidati alla
carica di presidente – Maksim Dimitrievski della formazione ‘Znam, Biljana Vankovska di ‘Levica’ (Sinistra) e Stevco
Jakimovski, candidato di ‘Grom’ – situati tutti fra l’1% e il
3%. Il futuro europeo della Macedonia del nord, le riforme per
lo sviluppo e l’innalzamento del tenore di vita, il
miglioramento dei rapporti con i Paesi vicini – a cominciare da
Grecia e Bulgaria con i quali Skopje ha dovuto concludere
importanti accordi per sbloccare il suo percorso di integrazione
euroatlantica – sono stati i temi portanti della campagna
elettorale.
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Fonte Ansa.it