(ANSA) – HONG KONG, 30 MAR – I leader cinesi hanno approvato
oggi una profonda riforma del sistema elettorale di Hong Kong,
che tra l’altro riduce il numero dei seggi a elezione diretta e
assicura che la maggioranza dei parlamentari dell’ex colonia
sarà vagliata e selezionata da comitati di fiducia del governo
di Pechino.
L’approvazione della profonda revisione del sistema
elettorale di Hong Kong riduce drasticamente la rappresentanza
democratica nella città mentre
Pechino vuole garantire che i “patrioti” governino la città.
Gli emendamenti alla Basic Law, la mini-Costituzione di
Hong Kong, “sono stati approvati all’unanimità da 167 membri del
Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo”, ha
detto Tam Yiu-chung, unico delegato di Hong Kong al Parlamento
cinese.
Intanto Hong Kong rinvia per la seconda volta, a fine anno,
le elezioni di rinnovo del Consiglio legislativo (LegCo), il
parlamentino locale, ha riferito la
governatrice Carrie Lam nella conferenza stampa trasmessa anche
in streaming sulla riforma del sistema elettorale. Il voto per
la LegCo, previsto a settembre 2020, era stato ufficialmente
rinviato di un anno per il Covid.
Le misure adottate oggi fanno parte del pacchetto messo a
punto dal governo centrale per consolidare la presa sempre più
autoritaria sull’ex colonia britannica dopo l’imposizione a
giugno 2020 della legge sulla sicurezza nazionale per
schiacciare il dissenso. I cambiamenti vedrebbero il numero dei
rappresentanti eletti direttamente scendere a 20 dai 35 attuali,
mentre il parlamentino locale porterebbe i seggi complessivi da
70 a 90. Il Comitato elettorale responsabile della selezione del
governatore accrescerebbe i suoi componenti da 1.200 a quota
1.500, secondo quanto ha riferito l’agenzia
Xinhua. La rappresentanza dei 117 consiglieri distrettuali, ora
controllati dell’opposizione democratica, vierne eliminata.
Un nuovo potente comitato di valutazione monitorerà i
candidati destinati alle cariche pubbliche collaborando con le
autorità di sicurezza nazionale per garantire che siano fedeli a
Pechino. Le autorità cinesi hanno affermato che la
riorganizzazione mira a rimuovere “scappatoie e carenze” al fine
di garantire che soltanto i “patrioti” gestiscano la città.
(ANSA).
Fonte Ansa.it