Attacco diretto ed esplicito dei
sindacati britannici alla politica d’incremento dei tassi
d’interesse che la Bank of England (BoE) ha attuato negli ultimi
mesi – al pari di quanto fatto da altri grandi istituti di
emissione globali, dalla Fed americana alla Bce europea – in
funzione anti inflazione.
Una politica di rigore condivisa dall’attuale governo Tory
sotto la guida del premier, Rishi Sunak, e del cancelliere dello
Scacchiere, Jeremy Hunt, ma la cui prosecuzione i vertici della
Tuc, massima organizzazione di coordinamento sindacale del Regno
Unito, hanno bollato oggi come “sconsiderata”. Denunciando
eventuali ulteriori ritocchi alla stregua di una zavorra per
l’economia e di un peso insostenibile per milioni di famiglie
chiamate a far fronte al parallelo aumento dei mutui
immobiliari; non senza evocare l’ombra di un ritorno a scenari
di “recessione” (dopo quelli per ora sventati nelle stime
aggiornate del 2023) se si andrà avanti su questa strada.
Le previsioni degli analisti indicano che la BoE possa
domani seguire l’esempio tracciato la settimana scorsa da Fed e
Bce: imponendo il 14esimo innalzamento consecutivo dei tassi,
seppure limitato a un possibile quarto di punto, dal 5 al 5,25%.
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Fonte Ansa.it