(ANSA) – ROMA, 23 NOV – “Sono trascorsi quarant’anni
dall’immane tragedia provocata dal terremoto che devastò
l’Irpinia e la Basilicata, colpendo anche parte della Puglia.
Quasi tremila persone morirono sotto le macerie delle proprie
case, o in conseguenza delle distruzioni di edifici. Tante vite
non poterono essere salvate per le difficoltà e i ritardi nei
soccorsi. Il numero dei senzatetto si contò in centinaia di
migliaia: sofferenze, disperazione, sacrifici che si sono
prolungati per anni nel percorso di ricostruzione. Nella
ricorrenza del più catastrofico evento della storia repubblicana
desidero anzitutto ricordare le vittime, e con esse il dolore
inestinguibile dei familiari, ai quali esprimo i miei sentimenti
di vicinanza. Anche il senso di comunità che consentì allora di
reagire, di affrontare la drammatica emergenza, e quindi di
riedificare borghi, paesi, centri abitati, e con essi le reti di
comunicazione, le attività produttive, i servizi, le scuole,
appartiene alla nostra memoria civile. Profonda è stata la
ferita alle popolazioni e ai territori. Immensa la volontà e la
forza per ripartire”. Lo afferma in una dichiarazione il
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La Repubblica – aggiunge – venne scossa da quel terremoto
che aveva colpito aree interne e in parte isolate del nostro
Paese ma tutto il Paese seppe unirsi e, come è accaduto in altri
momenti difficili, l’impegno comune divenne la leva più forte
per superare gli ostacoli. Le istituzioni democratiche trassero
lezione dalle fragilità emerse: dopo quel 23 novembre 1980
nacque la Protezione civile italiana, divenuta nel tempo
struttura preziosa in un Paese così esposto al rischio sismico e
vanto per professionalità e capacità organizzative. Oggi città
allora colpite, e paesi allora distrutti, hanno ripreso vita.
L’opera di ricostruzione – prosegue Mattarella – ha mobilitato
energie, in un percorso non privo di problemi e contraddizioni,
con insediamenti divenuti parte di una rete economica e sociale
di rilevante importanza per il Mezzogiorno e l’intero Paese”
(ANSA).
Fonte Ansa.it