Slovenia, avanti con una forza Ue da almeno 5mila unità

(ANSA) – BRUXELLES, 02 SET – L’iniziativa del battaglione
europeo “non è stata attivata perché manca l’unanimità. Per
questo, con gli altri ministri, discutiamo di un meccanismo a
maggioranza. I Paesi volenterosi potranno così agire a nome
dell’Ue, senza forzare gli altri”. Lo spiega il responsabile
della Difesa sloveno (presidenza di turno Ue), Matej Tonin, a
margine della riunione informale Ue.
    Il punto di “partenza” è una forza “di 5mila unità, da
ampliare anche a 20mila, a seconda della discussione”. Secondo
il ministro ci sarebbe l’assenso di un numero di Paesi vicino
alla maggioranza . L’accelerazione sull’iniziativa, dopo un
lungo stallo, è frutto della “lezione afghana”.
    Secondo quanto spiegato dal ministro, “sarebbero le
istituzioni Ue a decidere quando attivare le truppe”.
    “La Slovenia sostiene questa idea – evidenzia Tonin – perché
vogliamo che l’Ue sia un attore globale sulla scena
internazionale. Per esserlo occorrono tre cose: una difesa
efficace, una diplomazia che parli con una voce sola, ed
un’economia forte. In questo momento abbiamo solo un’economia
forte, e dobbiamo lavorare sugli altri due punti”.
    “Dopo la lezione dell’Afghanistan credo sia chiaro che
dobbiamo agire velocemente”. Da questa crisi “abbiamo imparato
lezioni importanti e dobbiamo fare in modo che gli errori non si
ripetano” ad esempio “in Sahel”, dove una crisi “potrebbe avere
conseguenze anche più importanti sull’Europa”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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