Smart health letteralmente significa “sanità intelligente”. Il termine fa riferimento a tutte le circostanze in cui i sistemi sanitari si dimostrano in grado di utilizzare i dispositivi dell’Internet of Things.
Questo genere di device è capace di elaborare e di scambiare grandi quantità di dati praticamente in tempo reale. Se applicati alla sanità, i dispositivi IoT possono contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita sia individuale che collettiva.
D’altronde il termine “sanità” è strettamente legato al termine “salute” e qui è possibile ricorrere alla definizione data dall’OMS. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è possibile parlare di salute quando si fa riferimento a uno stato di benessere totale: sia fisico che mentale o sociale.
La smart health è in grado di migliorare o addirittura di rivoluzionare tanti diversi ambiti legati alla salute: dalla cura alla riabilitazione, passando per la prevenzione e la promozione di uno stile di vita più sano.
Ad esempio si parla di e-health o digital health nel caso in cui si faccia riferimento a processi di digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: si pensi in tal senso al fascicolo sanitario elettronico.
Ma la smart health ha anche a che fare con la telemedicina, i programmi e le app che permettono di controllare il proprio stato di salute online. Addirittura, è legata al monitoraggio ambientale e la lotta contro l’inquinamento. Ecco gli ambiti di applicazione e i legami con la IoT.
Smart health e telemedicina
Anche il termine telemedicina è polisemico, considerato che può venire utilizzato per indicare tecnologie e metodi anche molto diversi tra loro. Quello che conta è il risultato che viene ottenuto, ovvero la possibilità di usufruire di diagnosi o di cure a distanza.
Detto questo gli obiettivi della smart health sono molto più ambiziosi e hanno a che fare con la cosiddetta medicina delle 4 “P”: Prevenzione, Partecipazione, Personalizzazione, Predizione.
I dispositivi IoT possono aiutare a sviluppare una medicina sempre più capace di prevenire le malattie, grazie all’analisi e alla condivisione rapida di informazioni sullo stato di salute dei pazienti.
La smart health punta alla prevenzione, della partecipazione del paziente, alla personalizzazione della cura, alla predizione di malattie gravi
Il monitoraggio costante e il confronto veloce permettono al diretto interessato di vivere le proprie condizioni in maniera più consapevole. Si passa dunque dal classico concetto di paziente passivo, a una nuova condizione partecipativa.
Allo stesso tempo la rapidità della comunicazione e la completezza dei dati trasmessi permettono di seguire ogni singolo caso da vicino. Per questo si parla di personalizzazione, sia della diagnosi che della cura.
Infine, il controllo incrociato di grandi quantità di dati è semplicemente fondamentale per migliorare la predizione di malattie più o meno gravi. Grazie alla smart health gli utenti saranno quindi sempre più in grado di individuare eventuali fattori di rischio prima della manifestazione della patologia.
I dispositivi IoT di smart health
Tra i dispositivi IoT che possono venire utilizzati dalla smart health si trovano anche dei semplicissimi computer. Molte operazioni della nuova sanità intelligente hanno a che vedere soprattutto con il trasferimento in tempo reale di informazioni.
I computer svolgono un ruolo decisivo anche nella digitalizzazione dei processi del servizio sanitario nazionale. Da questo punto di vista, un perfetto esempio di e-health o digital health è il fascicolo sanitario elettronico.
Il fascicolo sanitario elettronico (Fse) di un cittadino è composto da un insieme di documenti digitali e di dati di tipo sanitario: eventi clinici passati e presenti, referti, lettere di dimissioni. Il Fse contiene tutte le informazioni necessarie a conoscere lo stato di salute di una persona.
Tra gli oggetti IoT più specifici della sanità intelligente si trovano invece i diversi wearable device: dispositivi indossabili, che permettono di tenere sotto controllo molteplici parametri vitali. Si pensi in tal senso agli smartwatch e alla loro capacità di monitorare il livello di ossigeno presente nel sangue o il battito cardiaco.
Sia gli wearable device che le app dedicate al controllo di parametri sanitari specifici, non si limitano ad analizzare dati. Sono anche in grado di inviare notifiche all’utente, nel caso in cui identifichino possibili fattori di rischio.
Infine, spazio ai cosiddetti implantes: dei dispositivi che possono sostituire strutture biologiche mancanti o danneggiate, ma anche sostanze iniettabili che possono funzionare come un liquido di contrasto.
Smart health e controllo dell’inquinamento
I presupposti teorici e le tecnologie della smart health possono uscire dalla sanità in senso stretto e venire applicati in contesti molto più ampi. Uno su tutti quello del monitoraggio ambientale e del contrasto all’inquinamento.
Basti pensare ai dispositivi utilizzati nell’ambito della telemedicina, che annullano le distanze e permettono tante diverse operazioni legate alla salvaguardia della salute online. Questi dispositivi possono venire utilizzati anche per creare sistemi di controllo ambientale su larga scala.
Il monitoraggio ambientale si basa proprio sulla misurazione, sulla valutazione e sulla condivisione di dati relativi ai parametri ambientali e al livello di inquinamento di un territorio più o meno vasto.
Di solito il monitoraggio ambientale viene suddiviso in monitoraggio della componente atmosferica, della componente biologica e dell’ambiente idrico. Il primo ha a che fare con le emissioni di sostanze inquinanti. Il secondo con la contaminazione di suolo e vegetazione, il terzo con il controllo dell’acqua.
In tutti i casi di cui sopra, l’utilizzo dei dispositivi IoT della smart health può rivelarsi decisivo per ottimizzare sia la fase di accumulo dati, sia quella di invio e condivisione tra stazioni e personale.
Per saperne di più: Internet of Things, una nuova frontiera
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Fonte Fastweb.it