Qualche settimana fa vi avevamo parlato della nostra esperienza a bordo della “1000 MAD” (1000 Miglia Autonomous Drive), una Maserati MC20 Cielo modificata per la guida autonoma dagli ingegneri del Politecnico di Milano nell’ambito di una collaborazione con Autostrade per l’Italia (ASPI) e Movyon. Ebbene, in futuro per funzionare in completa sicurezza, auto di questo tipo avranno bisogno di strade speciali, dotate di sensori e di dispositivi in grado di rilevare la presenza di pericoli e di segnalarli in anticipo all’autovettura, soprattutto nel caso in cui si presentasse una perdita di segnale satellitare (per esempio in galleria) o se diminuisse la visibilità (con nebbia e meteo avverso). Ma possiamo anticiparvi che queste Smart Roads in Italia già ci sono e potete averne un “assaggio” nel video che segue:
Corsia intelligente. La prima forma di strada “smart” inaugurata in Italia, progettata sempre da Movyon, riguarda circa 10 km di percorso sul tratto dell’A4 che si incontra lasciando Milano in direzione Bergamo, in una zona fortemente urbanizzata, da Viale Certosa fino all’area di servizio Lambro. In questa porzione di strada (uno dei tratti più trafficati del Paese) la quarta corsia è dinamica e viene aperta o chiusa alle auto da un software che decide se ampliare o restringere la carreggiata. In breve, il sistema triangola i dati che raccoglie dai flussi viari, dalle segnalazioni degli utenti e dal dispositivo di rilevamento automatico degli incidenti e decide quando aprire e quando chiudere la corsia, facendo risparmiare – stando ai dati comunicati – circa 1,5 tonnellate di CO2 per ogni ora di circolazione.
Digitalizzazione stradale. Più recentemente, sotto l’ombrello del Programma Mercury, Autostrade e Movyon, in collaborazione con Volkswagen Group Italia, hanno annunciato l’entrata in esercizio dei primi 52 km di “Cooperative Intelligent Transport System” (C-ITS è l’acronimo con cui li troverete segnalati sui pannelli elettronici nelle tratte interessate). Parliamo di 26 km dell’Autostrada A1 compresi tra le uscite di Firenze Sud e Firenze Nord, in entrambe le direzioni, e di un tratto di eguale lunghezza sul nodo urbano di Bologna. I primi veicoli a comunicare con la nuova infrastruttura saranno quelli del Gruppo Volkswagen dotati di un sistema integrato denominato Car2X (una tecnologia Wi-Fi che consente di connettersi con tutti i dispositivi nell’arco di 800 metri), ma questo processo di digitalizzazione viaria consentirà a sempre più auto in futuro di ricevere informazioni in tempo reale e di utilizzarle, accelerando così la diffusione della guida autonoma.
A tal proposito, da quando si è proceduto all’attivazione, la Galleria “Le Croci” (tra le uscite di Calenzano e Barberino del Mugello) ha già ospitato con successo e in ambiente protetto (ossia con la strada chiusa) due test di guida autonoma in assenza di segnale satellitare.
Scambio di informazioni. Il funzionamento del sistema, che pure è abbastanza complesso, è tutto sommato semplice da descrivere: una serie di antenne (Roadside Unit) dislocate a bordo strada, acquisisce dalle autovetture in transito più informazioni possibili riguardanti la loro posizione, la direzione in cui viaggiano, la velocità e la tipologia di trasporto, per poi elaborare i dati e inviare, a tutti i mezzi collegati, una serie di notifiche relative alla viabilità con il maggiore anticipo possibile, in modo da prevenire situazioni di pericolo. Si tratta di avvisi che riguardano la formazione di code, la presenza di veicoli in sosta, di incidenti, di cantieri, di persone o di oggetti sulla carreggiata, ma anche le condizioni del manto stradale e della visibilità. Informazioni di questo tipo al momento non sono utilizzabili dai guidatori “di tutti i giorni”, ma solamente dalle automobili attrezzate, che saranno in grado di recepirle istantaneamente e di adottare le contromisure richieste in ogni situazione.
Fonte Focus.it