Chi lavora da casa in smart working ha diversi modi per ottimizzare produttività del lavoro da remoto, ma a nulla serve sistemare la propria postazione di lavoro come in ufficio, usare le stesse applicazioni, contingentare i tempi del lavoro e della vita privata se poi la connessione domestica non è all’altezza del compito.
Finché dovremo semplicemente lavorare su piccoli file come documenti di testo o fogli elettronici, o collegarci al back-end del sito aziendale per caricare i dati dei clienti o gli ordini, difficilmente avremo problemi. Ma se il nostro lavoro prevede il trasferimento di molti grandi file, le videoconferenze, l’elaborazione e poi l’invio di foto, audio e video la differenza tra una rete domestica che funziona a dovere ed una appena sufficiente si vede e si sente.
Ecco, allora, i più importanti suggerimenti per migliorare la velocità della connessione a Internet domestica per fare smart working.
Scegliere la connessione giusta
Primo fra tutti i consigli: scegliere la tecnologia e il provider giusti per la propria connessione. Possiamo ottimizzare fino all’osso una connessione ADSL da 20 mega al secondo, ma se ci serve più velocità non la otterremo mai. Per uno smart working completo, fatto anche di riunioni video online, una buona connessione in fibra misto rame è il minimo sindacale. Ma se abbiamo la possibilità di stipulare un abbonamento per la fibra “pura” è molto meglio: non soffriremo se, mentre siamo in videoconferenza con il capo, qualcun altro nella stanza accanto deciderà di vedere su Netflix l’ultima puntata della sua serie Tv preferita.
Scegliere il modem router giusto
Tutti gli Internet provider italiani offrono in comodato d’uso, insieme alla connessione, anche un modem router. Solitamente non è necessario cambiarlo, perché è settato con precisione per sfruttare i parametri di rete dell’operatore. Se invece abbiamo optato per il “modem libero” dobbiamo stare attenti: potrebbe essere obsoleto se passiamo a una connessione con velocità superiore.
Un modem router Wi-Fi in standard 802.11g (detto anche Wi-Fi 3), ad esempio, ha una velocità di trasmissione massima di 65 Mbps e supporta solo una singola antenna con larghezza di banda totale di 20 Mhz. Un modem router 802.11n (il Wi-Fi 4), di pochi anni più giovane, supporta sia le trasmissioni a 2,4 Ghz che a 5 Ghz, e canali da 40 Mhz e 80 Mhz. Questo, nella pratica, si traduce in molta più velocità per la nostra rete Wi-Fi domestica a parità di connessione Internet in ingresso. Negli ultimi anni, poi, sono diventati sempre più comuni i router 802.11ac (Wi-Fi 5), che garantiscono una migliore copertura della superficie dell’abitazione grazie a una differente gestione del segnale e velocità wireless più elevate (anche superiori al gigabit teorico).
Infine, se abbiamo deciso di passare dalla vecchia ADSL ad una fibra misto rame o fibra “pura”, il modem router libero potrebbe non essere nemmeno in grado di agganciare la linea.
Scegliere le frequenze giuste
Come abbiamo appena detto gli standard Wi-Fi più recenti offrono molti più canali per la trasmissione dei dati, alcuni a 2,4 GHz e altri a 5 GHz. Le trasmissioni a 2,4 GHz hanno un transfer rate inferiore rispetto a quelle a 5 GHz, ma una portata superiore e una maggior capacità di superare muri e ostacoli. Se la nostra postazione per il lavoro remoto è molto lontana dal router, quindi, sarà meglio impostare la connessione su un canale a 2,4 GHz, mentre se sarà molto vicina al router sarà meglio scegliere i 5 GHz. La potenza del segnale è importante: una connessione stabile a 2,4 GHz è più performante di una a 5 GHz stentata.
Ma a rendere stentata una connessione non è solo la distanza, ma anche l’affollamento: se ci sono molti dispositivi che comunicano sullo stesso canale Wi-Fi, infatti, la velocità crolla molto in fretta. Esistono decine di app, per desktop e per mobile, tramite le quali è possibile fare la scansione delle frequenze e scoprire quali sono i canali meno affollati. Scegliamo, se possibile, proprio quelli.
Infine, un ulteriore suggerimento su come gestire i 2,4 e i 5 GHz: alcune volte le due frequenze vengono rilevate dai dispositivi come due reti separate e questo può essere per noi un vantaggio. Su un PC Windows, ad esempio, dopo aver rilevato entrambe le reti potremo configurare la scheda di rete per connettersi automaticamente solo ad una delle due reti, lasciando così “libera” l’altra rete per altri usi. In questo modo saremo sicuri che il nostro computer, che è una fonte importante di traffico, userà solo determinate frequenze lasciando libere le altre agli altri dispositivi. Lo stesso possiamo fare anche con un altro tipo di dispositivi che solitamente divorano banda dati: gli smartphone.
Scegliere bene la posizione del modem router
Le frequenze radio non tollerano gli ostacoli: basta un muro tra il modem router e il computer per ridurre di molto la potenza del segnale captato dal PC e, di conseguenza, rallentare la connessione. È importante, se è possibile, posizionare il modem router in un luogo aperto ed evitare che ci siano ostacoli da superare. La regola d’oro è non più di due muri, non più di due stanze. Se non è possibile spostare il modem router, però, in caso di grossi problemi di ricezione del segnale potremo spostare la postazione di lavoro. O, altrimenti, ricorrere ad uno dei tanti (ma non sempre efficacissimi) sistemi per estendere la portata del Wi-Fi.
Come aumentare la portata del Wi-Fi
Gli espedienti tecnici per aumentare la portata del Wi-Fi, muri e ostacoli a parte, prevedono sempre l’acquisto di uno o più dispositivi che replicano il segnale o lo potenziano. Access point, reti mesh, powerline, un secondo router sono alcuni dei metodi solitamente usati per fare arrivare il segnale del Wi-Fi qualche metro più lontano. Funzionano, ma se ben usati. Un ripetitore di segnale piazzato davanti ad un grosso muro, infatti, non potrà fare miracoli. Un router più potente piazzato vicino al modem router che aggancia la linea Internet può creare inutili interferenze, se non provvediamo a spegnere le antenne del modem router e lasciamo che i due segnali si sovrappongano.
Scegliere il cavo, se possibile
Infine, è possibile tagliare la testa al toro ed evitare i problemi di segnale Wi-Fi semplicemente non connettendosi alla rete Wi-Fi. Se la nostra postazione di lavoro remoto è molto vicina al modem router, infatti, non c’è alcun motivo di connettersi ad Internet tramite la rete Wi-Fi: è molto meglio connettere PC e modem tramite un buon cavo Ethernet, della categoria massima supportata dal modem. In questo modo non solo avremo una latenza molto più bassa e le massime prestazioni possibili, ma eviteremo anche di saturare la rete Wi-Fi a scapito di eventuali altri dispositivi che non si possono connettere via cavo, come smartphone e tablet.
Fonte Fastweb.it