(ANSA) – MILANO – Anche gli smartphone pieghevoli avvertono la crisi ma le previsioni per il futuro sono rosee. Lo dicono gli analisti di International Data Corporation (Idc), secondo i quali i telefoni foldable rappresentano solo l’1,1% del mercato ma con previsioni di crescita migliori dei modelli tradizionali, che nel 2022 dovrebbero subire un calo del -3,5% rispetto al 2021. Idc afferma che le spedizioni in tutto il mondo di telefoni pieghevoli raggiungeranno le 13,5 milioni di unità nel 2022, con un aumento del 66,6% rispetto agli 8,1 milioni dello scorso anno. Saranno circa 41,5 milioni nel 2026, con un tasso di crescita annuale composto del 38,7% dal 2022 al 2026. “Con una crescita di quasi il 70% anno su anno, la domanda principale è se i pieghevoli diventeranno presto mainstream.
Sfortunatamente, la risposta è no – ha affermato Nabila Popal, direttrice della ricerca Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker di Idc – per me, mainstream significa volume, e il volume è dominato da telefoni più economici, sotto i 400 dollari”. Sebbene la società di analisi ritenga che i pieghevoli restano un mercato di nicchia, i prezzi in calo e la volontà delle aziende di fornire i lavoratori di strumenti sempre più mobili e flessibili, dal punto di vista di dimensioni e accessibilità, rendono l’idea del foldable più interessante per il futuro. “Non a caso, il prossimo anno vedremo una crescita del 55,1%, con un’ascesa continua a due cifre per tutto il periodo di previsione” conclude Popal. “Il recente lancio dei Galaxy Z Flip 4 e Fold 4 da parte di Samsung punta ancora una volta i riflettori sull’intera categoria poiché il produttore continua a essere il riferimento per i dispositivi pieghevoli sul mercato” ha affermato Anthony Scarsella, Research Manager del rapporto Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker. “I modelli hanno apportato miglioramenti incrementali ma critici rispetto ai loro predecessori. Il successo, o meno, potrà essere un forte indicatore di come evolveranno tutti i telefoni con schermo pieghevoli in futuro, al di là dei singoli marchi”.
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Fonte Ansa.it