Le soft skills, o competenze trasversali, sono qualità personali relative al piano dell’intelligenza emotiva, che derivano dal background culturale e dalle esperienze di vita di ogni singolo individuo. Si tratta di aspetti caratteriali che risultano essere molto importanti nel mondo del lavoro, poiché determinano l’approccio allo svolgimento delle proprie mansioni e l’attitudine a saper gestire situazioni più o meno complesse.
Le competenze trasversali sono, quindi, tutte quegli aspetti personali del lavoratore che gli permettono, ad esempio, di saper lavorare in team, di saper comunicare, di essere accurato, preciso, attento ai dettagli, di avere capacità di problem solving e di resistenza allo stress.
Incrementare le soft skills richiede tempo. Sono frutto di esperienze prettamente personali e, a differenza delle hard skills, difficilmente si acquisiscono tramite la formazione. A favorirle sono, invece, attività fortemente caratterizzate da momenti di socializzazione e condivisione, come lo sport, il viaggiare, fare volontariato o, più in generale, uscire dalla propria zona di confort mettendosi costantemente alla prova.
Durante i processi di selezione del personale, le soft skills possono fare la differenza. Le aziende e i recruiter gli danno un’importanza sempre maggiore, che nel tempo è arrivata al pari delle competenze tecniche. È bene riuscire a metterle in luce non solo durante i colloqui, ma anche sul proprio Curriculum Vitae dedicandogli il giusto spazio.
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1. Soft Skills per trovare lavoro
Possedere delle soft skills e, soprattutto, dimostrare di averle è diventato importante per riuscire a trovare lavoro o per migliorare le possibilità di carriera. Gli esperti di risorse umane, i recruiter e le aziende cercano fin dai primi momenti dei processi di selezione del personale di cogliere le qualità dei candidati. Il motivo è presto spiegato.
A differenza delle competenze tecniche, le soft skills non possono essere acquisite esclusivamente con l’istruzione o trasmesse attraverso corsi di formazione. Il loro sviluppo richiede tantissimo tempo ed è sollecitato da esperienze di vita prettamente personali che non possono essere controllate.
Saperle individuare per i selezionatori non è semplice. Un colloquio difficilmente riesce a portare alla luce qualità che non sono facilmente dimostrabili. A differenza delle hard skills, che vengono documentate attraverso titoli di studio, attestati e qualifiche, le competenze trasversali possono essere valutate solo dopo una conoscenza più approfondita dell’individuo.
Proprio a causa di questa difficoltà di valutazione, molti processi di inserimento lavorativo finiscono in maniera negativa. Il lavoratore che, pur avendo tutte le competenze tecniche per svolgere i compiti a lui assegnati, risulta non avere le qualità personali ricercate da un’azienda, difficilmente riesce ad integrarsi nell’ambiente lavorativo. Ciò causa una grande perdita di tempo e di denaro non solo per l’impresa, ma anche per lo stesso candidato.
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2. Come evidenziare le proprie Soft Skills nel Curriculum Vitae
Saper evidenziare le proprie soft skills sul Curriculum Vitae può rappresentare un grande vantaggio competitivo nella fase di selezione. Nella maggior parte dei casi, alle competenze trasversali viene ancora dedicato pochissimo spazio. Alcune volte sono escluse per mettere in luce solo quelle puramente tecniche.
I recruiter si trovano spesso a dover leggere tra le righe di un Curriculum Vitae o di una lettera di presentazione, per poter carpire informazioni sulle qualità personali del candidato. Per farle emergere occorre fare molta attenzione all’impostazione del CV.
Innanzitutto, è opportuno scrivere correttamente in italiano o nella lingua richiesta, senza errori grammaticali o di battitura e scegliendo accuratamente le parole da utilizzare. Ciò farà comprendere il livello di precisione, di affidabilità e di attenzione al dettaglio del lavoratore. È bene anche utilizzare la forma attiva dei verbi, evitando quella passiva. In questo modo si trasmette senso di sicurezza e attitudine all’iniziativa.
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3. Idee per fare emergere le Soft Skills nel curriculum
Prima di inserire le soft skills nel curriculum occorre valutare bene quali sono quelle utili per la posizione lavorativa ambita. Dopo averlo compreso, occorre metterle in luce riportando anche come sono state acquisite e come queste hanno influito positivamente sulle precedenti attività lavorative.
La capacità di comunicazione è tra le più ricercate. Oltre a dichiararla apertamente e lasciarla trasparire attraverso l’utilizzo dei giusti termini nella candidatura, è bene anche sottolineare gli effetti positivi che ha avuto sulla carriera e sul raggiungimenti di risultati. Ad esempio: “Ottime capacità comunicative e persuasive, che hanno portato ad un sostanziale incremento delle vendite”.
Possedere un’attitudine al problem solving consente di risolvere problemi imprevisti trovando soluzioni originali, creative ed efficaci. Sul CV può essere riportata come questa dote è stata utilizzata per portare a termine dei progetti in tempi ridotti o condizioni difficili.
Per la capacità di lavorare in team, poi, potrebbe essere riportata un’esperienza in cui, grazie alla propria capacità, si sono riusciti a superare i conflitti e a raggiungere l’obiettivo comune. È bene evidenziare la tendenza a portare a termine le proprie mansioni in completa autonomia e a seguire le direttive dei superiori senza rallentare il lavoro di squadra.
Infine, per mettere in risalto le proprie soft skills è sempre bene allegare al Curriculum Vitae anche una lettera di presentazione. Attraverso questo documento è possibile comunicare le motivazioni che spingono a voler ottenere un determinato incarico e a mostrare, in maniera più dettagliata, tutte quelle caratteristiche professionali e personali che rendono il mittente perfetto per il ruolo.
Per saperne di più: Cosa sono le soft skills
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Fonte Fastweb.it