(ANSA) – MILANO, 03 OTT – A 76 anni dalla sua morte uno dei
tanti soldati che hanno perso la vita nella Seconda Guerra
Mondiale torna a casa dalla Germania e da domani si
ricongiungerà nel cimitero di Romagnese (Pavia) alla moglie
Maria Ida, rimasta vedova a 26 anni e al figlio Lorenzo, mancato
un anno fa e che lo vide l’ultima volta all’età di 5 anni. E’ il
caso di Pietro Venni prima alpino e poi richiamato in Fanteria.
Nel pomeriggio si terrà una cerimonia religiosa e poi
commemorativa.
“Un soldato – ricordano i nipoti Enrico e Pietro Venni – che
ha servito la patria da alpino partecipando a missioni di guerra
sul Montenegro, rischiando la vita, per poi tornare a casa ed
essere richiamato in zona di guerra e catturato assieme ai
coscritti della classe 1914 e 1915 chiamati a ricostituire il
38° battaglione di Fanteria, la Ravenna quasi completamente
annientata nella campagna di Russia, nella caserma Passalacqua
di Tortona (Alessandria)”.
Qui Pietro Venni venne preso nel settembre del ’43 e da
Tortona trasferito in Germania dove venne internato in campo di
prigionia e tenuto per almeno un anno prima di essere portato,
ormai malato in fase terminale, a morire nell’ ospedale per
prigionieri di guerra di Weingarten a soli 29 anni. Sepolto nel
cimitero civile di Weingarten (sul lago di Costanza al confine
tra Austria e Germania) con onori militari resi dalla Wermacht,
le forze armate tedesche, era stato recentemente traslato nel
cimitero Militare Italiano d’onore a Monaco di Baviera.
I nipoti hanno fatto “alcune ricerche attraverso il ministero
della Difesa”, con cui ci sono successivamente messi in contato
per “farlo tornare a casa”. (ANSA).
Fonte Ansa.it