(ANSA) – MILANO, 22 GIU – “La brutalità della polizia è reale
per qualcuno che ha il mio aspetto”: Pretty Yende, soprano
sudafricano di origine zulu che dopo il diploma all’Accademia
della Scala ha iniziato a cantare nei maggiori teatri di tutto
il mondo, inizia così a raccontare su Facebook di essere stata
fermata, spogliata, perquisita e messa in cella all’aeroporto
Charles de Gaulle di Parigi dove stasera si esibisce nella
Sonnambula di Bellini al Theatre des Champs-Elysées. “Ne ho sempre letto nei giornali e la maggior parte delle
mie sorelle e dei miei fratelli finiscono per essere torturati e
in alcuni casi fatali diventano titoli di prima pagina. Io sono
una dei fortunatissimi ad essere viva per vedere il giorno oggi
anche con maltrattamenti, e una oltraggiosa discriminazione
razziale e tortura psicologica e commenti razziali molto
offensivi in un Paese a cui ho dato tanto del mio cuore e della
mia virtù’.
Yende spiega che le sono stati requisiti gli effetti
personali, incluso il cellulare, di essere stata messa in una
cella con un telefono fisso e le è stato chiesto di scrivere il
numero di parenti o amici che intendeva chiamare. Dalla domanda
se era prigioniera, dice, le è stato risposto di sì. “Ero piena
di pensieri negativi, uno era ‘questo è il giorno in cui daranno
un cadavere alla mia famiglia e nessuno saprà cosa mi è successo
davvero”.
Immediate le reazioni tanto che Yende, che sarà in Italia a
luglio come protagonista della Traviata al Massimo di Palermo,
in un post successivo ha ringraziato tutti spiegando di aver
solo voluto condividere quanto le è successo e ha chiesto di
evitare qualsiasi forma di odio. (ANSA).
Fonte Ansa.it